Ce l’ha fatta. Alla fine Ricardo Merlo ha messo sul tavolo delle negoziazioni tutto il suo peso politico a Roma e ha vinto la battaglia.
Contrariamente ai tanti gufi che si sono fatti sentire nelle ultime settimane, nella manovra economica del governo c’è tanto, tantissimo per gli italiani all’estero. E soprattutto, per la prima volta da decenni, non ci sono tagli. Proprio così: niente tagli per gli italiani nel mondo in legge di bilancio.
Tutto questo perché con il MAIE al governo il cambiamento è in atto anche per quanto riguarda l’universo degli italiani all’estero. E’ un cambiamento epocale rispetto al passato. La rivoluzione MAIE non solo continua, ma è in pieno svolgimento. Alla faccia di chi sentenziava “un partitino come il MAIE non riuscirebbe ad ottenere nulla”, “il MAIE non avrà mai il giusto peso a Roma”. Provassero a ripeterle adesso quelle cose, ora che i fatti smentiscono in pieno gli uccelli del malaugurio.
La vittoria maggiore riguarda certamente il potenziamento della rete consolare, nel senso di maggiori risorse umane a disposizione. Questo vuol dire migliori servizi consolari e la possibilità di riaprire, eventualmente, Consolati chiusi in passato.
Il Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo l’ha assicurato più volte in questi primi mesi di legislatura: “Rafforzeremo la rete consolare, garantiremo maggiori risorse ad Ambasciate e Consolati, per migliorare i servizi consolari ai nostri connazionali”. Infatti nuove forze sono in arrivo. Energie fresche, pronte a mettersi al lavoro.
Con questa manovra arrivano 350 nuove unità al ministero degli Esteri, tra impiegati di ruolo e contrattisti; non accadeva da trent’anni. Personale che andrà ad occupare posti chiave nelle sedi estere e che contribuirà a smaltire il lavoro arretrato e a velocizzare l’esistente, occupandosi di passaporti, cittadinanze e molto altro. Un netto cambio di tendenza rispetto agli ultimi anni, quando il personale della rete consolare è stato diminuito costantemente, proprio mentre gli italiani nel mondo aumentavano.
Qualche numero? Secondo dati ufficiali della Farnesina durante i primi anni del governo Pd la dotazione di personale nella rete consolare è passata da 1546 (2014) a 1502 unità (2015).
CGIE
Vogliamo parlare delle risorse destinate al CGIE? Da mettersi le mani nei capelli. Nel 2013 – sono sempre tutti dati del ministero degli Esteri – al Consiglio Generale degli italiani all’estero sono andati 1 milione e 117mila euro. Negli anni seguenti, tutti targati Pd, si è iniziato a tagliare senza pietà. Nel 2014 si sono eliminati 100mila euro, portando i fondi a un milione e 17mila. Ma è negli anni successivi ancora che il governo ha usato l’accetta: solo 338mila euro nel 2015 fino ad arrivare al 2017, con un budget destinato al Consiglio inferiore ai 300mila euro.
Nel 2019, invece, saranno destinati al Consiglio 607mila euro, somma che verrà assicurata anche nel 2020 e nel 2021. Oltre a questo, il governo è sicuro che riuscirà a trovare ulteriori risorse per fare in modo che il CGIE possa lavorare nel migliore dei modi.
CONVENZIONI DELLA FARNESINA CON LA STAMPA ESTERA
Il cambiamento è evidente anche quando si parla di convenzioni tra stampa dedicata e ministero degli Esteri. Negli anni 2015-2016-2017 da parte della Farnesina nemmeno un centesimo alle agenzie di settore, a quelle che parlano di emigrazione e che raccontano la politica relativa agli italiani all’estero. Dal 2018 al 2021, invece, sono assicurati 400mila euro l’anno.
LINGUA E CULTURA ITALIANA NEL MONDO
Ne abbiamo ancora. Vogliamo parlare della promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo? I lettori più attenti di ItaliaChiamaItalia se lo ricorderanno bene: è stato un massacro. Tagliati milioni di euro ogni anno, per anni. Il punto più basso si è raggiunto nel 2016, con soli 54 milioni di euro destinati alla promozione della nostra cultura oltre confine. Ebbene, nel 2019 i milioni saranno quasi 78, cifra che sarà confermata anche nel 2020.
L’INTERVENTO DI MARCO FEDI | La diffusione della lingua e della cultura italiana in Australia
Come si vede, la tendenza in passato è sempre stata quella di tagliare. E il confronto del presente rispetto al passato parla da sé. Senza contare che dai precedenti esecutivi sono state chiuse decine di sedi diplomatiche, tra Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura.
IN PASSATO SI CHIUDEVANO I CONSOLATI, QUESTO GOVERNO LI STA RIAPRENDO
Governi di ogni colore politico non hanno avuto alcuna pietà nei confronti degli italiani all’estero e hanno chiuso presidi diplomatici di primo livello come Santo Domingo, Honduras, Newark negli Stati Uniti, Montevideo in Uruguay. Una carneficina che non ha risparmiato l’Europa con sedi chiuse a Manchester, Spalato, Tolosa, San Gallo, Losanna, Lilla, Amburgo, Liegi… Dovremmo continuare a lungo.
Qui sotto la tabella con tutte le chiusure, date un’occhiata voi stessi. E’ da brivido.
Contrariamente al passato, questo governo non solo non ha chiuso neppure un Consolato, ma ha rinnovato sedi diplomatiche – pensiamo a Panama, Santo Domingo, Recife e presto Montevideo – e ne aprirà di altre. Anche qui, è evidente che la musica è cambiata.
STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Non c’è solo l’aspetto che riguarda la rete consolare. In tanti erano già sicuri che questo governo, in questa nuova legge di bilancio, avrebbe tagliato i contributi alla stampa italiana all’estero. Ma alla fine non è stato così, perché quell’emendamento – grazie, anche qui, al personale interessamento del Sottosegretario Merlo – è stato eliminato. Quotidiani e periodici italiani all’estero non sono stati toccati, anche l’informazione dedicata agli italiani nel mondo è salva.
CONCLUSIONI
Se siete arrivati a leggere fino a qui, alle conclusioni ci potete arrivare da soli. Questo è il MAIE al governo, con il presidente Merlo e i suoi nella stanza dei bottoni per rispondere alle annose richieste degli italiani nel mondo. E per gli italiani all’estero da parte del Movimento Associativo non poteva esserci regalo di Natale migliore.