Continua a far discutere l’aumento della cosiddetta tassa di cittadinanza per gli italiani all’estero contenuta nell’attuale testo della Legge di Bilancio. Gli italiani nel mondo e i loro discendenti sono in allarme: se l’aumento dovesse essere approvato, i 300 euro necessari per poter presentare una pratica di riconoscimento della cittadinanza diventerebbe 600, il doppio. Un vero e proprio salasso, in particolare in certi Paesi dell’America Latina, ma non solo.
Da dove arriva la proposta di raddoppiare l’odiosa gabella? La risposta l’ha data in maniera molto chiara Luigi Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero alla Farnesina, durante il Comitato di presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’estero tenutosi questa settimana al ministero degli Esteri: l’aumento della tassa di cittadinanza è stato proposto dal ministero dell’Economia, guidato da un ministro del Partito Democratico, Roberto Gualtieri. E c’era da aspettarselo, del resto.
Il Pd ha creato questa tassa, che per alcuni è persino incostituzionale perchè tassa un diritto, e il Pd decide di raddoppiarla.
Siamo alle solite. Torna il Pd al governo e tornano nuove tasse per gli italiani nel mondo. Vi ricordate? Di questi tempi, un anno fa, si parlava di nuove assunzioni alla Farnesina, di nuove unità di personale da inserire presso la rete consolare italiana nel mondo, con l’obiettivo di velocizzare il lavoro e migliorare i servizi consolari ai connazionali. Oggi, con la sinistra tornata al governo sappiamo tutti come, si torna a mettere le mani nelle tasche degli italiani nel mondo (oltre che in quelle degli italiani residenti nella Penisola).
E’ dunque la prova del nove: con il Pd al governo sempre e solo tasse e se i compagni devono colpire qualcuno in particolare beh, non ci pensano due volte a puntare il dito contro le comunità italiane oltre confine.
Naturalmente di fronte a tutto questo il Sen. Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha subito messo le mani avanti: “Faremo di tutto per evitare l’aumento della tassa di cittadinanza”, ha assicurato l’eletto all’estero, “in Parlamento difenderemo come facciamo da sempre i diritti e gli interessi dei nostri elettori, di quegli italiani nel mondo che ci hanno dato la loro fiducia e che pretendiamo di continuare a rappresentare a Roma nella maniera più degna e trasparente possibile. Su questa tassa, contro la quale ci siamo schierati fin dall’inizio, la nostra battaglia sarà fortissima”.