E’ in aumento la quota di famiglie in difficolta’: rispetto all’autunno 2011 sono il 3% in piu’, in pratica a una famiglia su 4 (24%) il portafoglio piange, ma quasi un italiano su due ha la netta sensazione che la sua situazione sia destinata a peggiorare in futuro. E’ la fotografia scattata da un’indagine Coldiretti-Swg presentata al Forum internazionale di Cernobbio promosso dall’organizzazione agricola. L’indagine sugli italiani nel tempo della crisi non trascura il bene piu’ amato, la casa, messa a rischio dalla cattiva politica locale che ne abbatte il valore fino al 44%, in presenza di corruzione, assenza di legalita’, ambiente degradato. Non a caso quasi 1 italiano su 2 (49%) individua nella fragilita’ politica la causa della debolezza del Paese.
L’ottimismo degli analisti economici non sembra quindi contagiare gli italiani che si sentono sempre piu’ poveri: il 51% dichiara di riuscire appena a pagare bollette e spese essenziali, senza potersi permettere il ‘superfluo’. Solo il pane insomma, senza le rose. Ma anche per il carrello della spesa ridotto all’essenziale, si va al risparmio, a caccia di sconti, occasioni e ‘3 per 2′ tra gli scaffali. E l’aumento dell’Iva rendera’ ancora piu’ salato imbandire la tavola: mezzo miliardo in piu’, che va a pesare su consumi gia’ depressi. Per questo, ‘va evitato un ulteriore sacrificio alle famiglie’ auspica il presidente Sergio Marini.
Peggio ancora va nel guardaroba, dove la tendenza e’ quella del riciclo degli abiti smessi nel cambio di stagione, con il 53% degli italiani che ha rinunciato i rimandato gli acquisti di vestiti, scarpe e accessori.
‘Non e’ da paese civile vedere persone che recuperano gli scarti dai cassonetti dopo che il mercato e’ chiuso’ dice con un’immagine eloquente Marini il quale, anche se non crede a ‘una ripresa a breve, anzi a mio avviso – dice – sara’ ancora lunga’, e’ convinto che ‘l’Italia ce la fara’ se fa l’Italia’. Nel Paese c’e’ una ricchezza rilevante al confronto con gli altri paesi occidentali, ma manca la molla della fiducia, della speranza che deve essere rimessa in gioco per far uscire il Paese dalla palude in cui si trova. ‘Una parola in piu’ serve piu’ di una manovra in piu’ sintetizza Marini che invoca il ‘principio speranza’. Non solo Pil quindi ma indicatori che elevino il livello di qualita’ della vita degli italiani, sono quelle le ricchezze che contano e sulle quali il paese deve puntare, mettendole in cima all’agenda della politica. ‘Il reddito non e’ l’obiettivo ma lo strumento’ dice il presidente della Coldiretti presentando a Cernobbio il manifesto de ‘L’Italia che vogliamo’ in 10 punti. Un segnale che e’ questo il sentiment degli italiani sta, secondo Marini, ‘nei 20 milioni di consumatori che affollano gli stand di Campagna Amica, scegliendo qualita’ del cibo ma anche umana: sara’ folclore – dice – ma meglio il folclore di Campagna Amica che quello della Fiat’.
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