Laura Castelli, deputata del M5S e viceministro dell’Economia, sul salva-Roma parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “E’ stato chiamato mediaticamente salva-Roma, ma in realtà questa era stata pensata come una norma risparmia-Italia. Purtroppo dal 2008 si è detto che tutti i cittadini italiani debbano pagare per coprire i debiti della capitale. Questa norma faceva praticamente l’inverso. A volte la propaganda o la cattiva informazione distorcono il grande lavoro tecnico fatto con la Presidenza del Consiglio e il Ministero delle finanze, sappiamo che il Parlamento vuole concludere la norma e noi andiamo avanti, condividendo pienamente con i nostri alleati di governo la necessità di pensare a misure per tutti i comuni italiani. I pacchetti, come li definisce Salvini, sugli enti locali che hanno problemi sono già pronti. Se tutti pensiamo che la cosa sia urgente, magari facciamo un decreto legge dedicato al tema degli enti locali. Spesso andare a mettere a posto gli enti locali si fa non solo con le norme, ma anche con il lavoro quotidiano, mettendo insieme questi comuni”.
Francesco Zicchieri, deputato e coordinatore regionale della Lega nel Lazio, ha dichiarato a Radio Cusano Campus che “dare soldi a Roma adesso significherebbe sprecarli perché c’è un’amministrazione incapace”. “Mi dispiace veramente di cuore per Zicchieri, che evidentemente non ha letto quella norma e non gliel’hanno raccontata bene i suoi colleghi. Quella norma non comporta dei costi, non comporta dare dei soldi a Roma, significa togliere la pesantezza a tutti i cittadini italiani che ogni anno danno 300 milioni alla capitale per chiudere un debito che ha fatto Alemanno e che da lì è diventato esplosivo. Dopodichè, mi rendo conto che c’è la propaganda politica, ci sono molti comuni che vanno ad elezioni, ma io penso che non si possa basare una campagna elettorale sulla pelle dei sindaci e dei cittadini. Non tutto è trasformabile in propaganda, soprattutto quando si tratta di diritti e servizi essenziali”.
Riguardo il caso Siri e la possibile crisi di governo. “In questi 9 mesi ogni volta che c’è una discussione si parla di crisi di governo. Se c’è una cosa positiva di questo governo, nato da un contratto e non da un accordo prefabbricato in campagna elettorale, è che c’è la massima trasparenza e si discute. Ovviamente il caso Siri sta nelle procure, non solo in Parlamento. C’è preoccupazione perché se fosse stato un esponente del M5S gli avremmo chiesto di allontanarsi perché ci sono cose che sono pericolose. Fermo restando che ci sono tre gradi di giudizio in questo Paese. Per noi è grave, per le cronache e le procure altrettanto, dopodichè prendiamo atto del fatto che alla Lega non sembra così grave. Nel M5S una cosa di questo tipo, legata alla corruzione, ci metterebbe molto in imbarazzo. Su questo c’è una discussione, siamo due forze politiche molto diverse, questo è indubbio, per questo abbiamo scritto un contratto di governo”.