Particolarmente interessante oggi l’"Appunto" di Filippo Facci su Libero: "Uno va in libreria e trova questi titoli: "Sanguisughe", "Avvoltoi", "Vandali", "Indignati", "Mediocri", "Impuniti", "Metastasi", "La casta", "La cricca", e "La Ciurma". Spiccca il catalogo della casa editrice Chiarelettere per il contributo a un clima sempre più disteso: "Lotta civile", "Prepariamoci", "Ribellarsi è giusto", "Adesso basta", "Se non ora, adesso", "Prepariamoci, Come abbattere un regime" e "Avanti tutta". Di prossima pubblicazione, presumiamo, "Bastardi e rottinculo", mentre Marco Travaglio sta preparando un nuovo bestseller dedicato alle larghe intese: "Banzai". Uscito dalla libreria – continua Facci -, uno torna a casa e vede il sondaggio diffuso da Ballarò, quello secondo il quale un’ampia maggioranza di italiani (il 61 per cento) pensa che l’intervento prioritario contro la crisi sia la riduzzione del numero dei parlamentari. E capisce che siamo alla follia: è un costo infinitesimale se raffrontato coi nodi storici del Paese. Sicchè, ora dovremmo fare una reprimenda sulla demagogia di quei giornalisti che contribuiscono al qualunquismo e a alla superficialità: sbagliato. Perchè i giornalisti devono rispondere solo della veridicità di quanto scrivono, da una parte. Dall’altra, perchè non è che la gente legge certi i libri e allora s’incazza: s’incazza, e allora legge certi libri".
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