Nicole Minetti, intervistata dal Corriere della Sera, parla del processo dopo il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby: "Ovvio che avrei preferito evitarlo, ma visto che ci sara’ sono certa che riusciro’ a chiarire la mia posizione e a dimostrare la mia innocenza. Da donna mi auguro che a giudicarmi sia un collegio di donne o per lo meno a maggioranza femminile", perchè – spiega – "le donne riuscirebbero a capire di piu’ la mia estraneita’ ai fatti. Le donne hanno una sensibilita’ diversa".
Minetti aggiunge di essersi presentata in aula in quanto "doveroso, anche per rispetto della giustizia" e di non temere le ragazze che hanno raccontato delle serate ad Arcore come Imane Fadil: "Non l’ho portata io, ma respingo assolutamente le sue dichiarazioni" su presunti balletti sexy.
Il rapporto con il presidente del Consiglio? "E’ immutato", anche se negli ultimi giorni i due non si sono sentiti.
Intanto domani mattina la Giunta delle autorizzazioni della Camera dovrebbe esaminare la lettera trasmessa dal presidente del Consiglio all’organismo parlamentare presieduto da Pier Luigi Castagnetti, per chiedere che vengano considerate inutilizzabili le intercettazioni raccolte nella vicenda giudiziaria riguardante il caso Ruby.
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