Massimo Romagnoli continua a scrivere dal carcere. Estradato negli Usa dopo essere stato arrestato in Montenegro lo scorso dicembre, l’ ex deputato di Forza Italia è accusato di traffico d’armi internazionale. Lui continua a gridare la sua innocenza, ma intanto si è fatto già quattro mesi di galera.
Nella sua ultima email, scritta dalla prigione americana, Romagnoli – ancora oggi membro del Consigli Generale degli Italiani all’Estero – si lamenta del fatto che da parte delle istituzioni diplomatiche locali l’assistenza non sia poi così valida. “Mentre in Montenegro venivano ogni settimana, qui sono venuti dal 25 febbraio solo una volta”, scrive in un messaggio inviato al direttore di ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa.
Massimo è in attesa di poter dimostrare la propria innocenza. “Il 17 aprile c’è il confronto delle prove”, poi arriverà il momento di presentare la propria difesa. Romagnoli si sente sicuro: “Ho visto il video in cui mi accusano, credimi, è una grande barzelletta”. Del resto, aggiunge, “l’ho sempre detto che non c’entravo nulla e non sapevo che dietro ci fossero altri interessi terroristici”. Dopo avere trascorso “i primi dodici giorni in una situazione terribile, in una zona di massima sicurezza, adesso sono più tranquillo”.
L’azzurro si dice dispiaciuto per avere capito che quelli che credeva fossero suo amici l’hanno invece abbandonato. Il partito, Forza Italia, ha lasciato solo Romagnoli. Il CGIE, idem. Gli eletti all’estero? L’unico che ha dimostrato con i fatti di volere essere vicino a Massimo, è Aldo Di Biagio. Il senatore anche in queste ore studia il mondo di sostenere Romagnoli con ciò che riguarda le spese legali. Di Biagio pensa addirittura a un viaggio negli Usa, appena potrà, per fare visite a Massimo in carcere. Pensando a chi l’ha abbandonato a se stesso, Romagnoli confessa: “sono deluso, in situazioni come questa capisci chi sono i tuoi amici veri e chi invece…”.
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