Quanto sta accadendo a Roma è l’ennesima dimostrazione lampante del fatto che il Movimento 5 Stelle sia bravissimo a protestare ma pessimo a governare. Tra defezioni, dimissioni, minacce di espulsioni e diktat del "Direttorio", la sindachessa Virginia Raggi non sa quali pesci pigliare. Quello che si sta vedendo a Roma sembra una puntata della nota trasmissione condotta prima da Corrado Mantoni e poi da Gerry Scotti "La Corrida – dilettanti allo sbaraglio". Questo caos non è altro che l’ultimo di una serie di disastri del Movimento 5 Stelle. Pensiamo a Parma e a Livorno, ove i rispettivi sindaci Federico Pizzarotti e Filippo Nogarin non brillano certo di capacità amministrative. Per esempio, mi risulta che Pizzarotti non riceva neppure i cittadini della sua città. Mi auguro di essere smentito.
Il Movimento 5 Stelle è bravissimo a trasformare il malcontento (un malcontento certamente figlio degli errori dei partiti tradizionali) in consenso. A volte fa anche delle denunce corrette e condivisibili. Però a questo malcontento non sa dare delle risposte. Questo è un dato di fatto. E ciò avviene perché il programma del Movimento 5 Stelle è aleatorio. Per esempio, vi è il problema della corruzione nella costruzione di grandi opere. Il Movimento 5 Stelle dice di avere la "risposta": non fare le grandi opere! Questa non è una soluzione. Lo saprebbe anche un bambino. Non è non facendo una ferrovia o un’autostrada importante che si risolve il problema della corruzione. Il problema della corruzione nelle grandi opere si risolve vigilando su tutto l’iter di realizzazione delle stesse. Se non si fanno le grandi opere il nostro Paese non avanza.
Inoltre, in politica estera, certe prese di posizione del Movimento 5 Stelle sono assurde. Pensiamo al pregiudizio dei suoi parlamentari nei confronti di Israele. Se il Movimento 5 Stelle è l’alternativa al Partito Democratico e a Matteo Renzi, nessuno vada a votare.
Discussione su questo articolo