Secondo quanto riferito dal quotidiano “la Stampa”, nella sera di Ferragosto, a seguito della pubblicazione sul New York Times dell’inchiesta sulle informazioni americane trasmesse all’Italia sul caso Regeni, ci sarebbe stato un colloquio tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi.
“Con Obama ci siamo visti tante volte e abbiamo parlato anche dal caso Regeni. Ma mai una volta il presidente degli Stati Uniti mi ha fatto rivelazioni o fornito documenti”, avrebbe detto Renzi a Gentiloni, aggiungendo: “né ha mai sentito il bisogno di metterci in allerta”.
Renzi e Gentiloni erano l’uno premier e l’altro ministro degli Esteri all’epoca dei fatti, ovvero dell’omicidio Regeni e della decisione per questo del Governo italiano di ritirare l’ambasciatore italiano al Cairo. In questi giorni né Renzi né Gentiloni hanno voluto rilasciare dichiarazioni sul caso Regeni, ma è evidente che il governo è in forte imbarazzo.
Critiche all’esecutivo sono state mosse da parte di M5S, Sinistra Italiana, Possibile e Radicali, per avere deciso di rimandare l’Ambasciatore italiano al Cairo.
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