La prosopopea di Casini e dei centrini che vogliono salire sul carro di Monti millantando meriti inesistenti produce in chi da anni segue le vicende della politica sensazioni di rigetto del tipo più violento e pericoloso. Rischiamo di morire democristiani? Per niente! Qui rischiamo invece di abbracciare la sinistra, convinti come siamo che solo una sinistra autenticamente responsabile, e di questi tempi ce n’è proprio bisogno, possa arginare il fiume melmoso che sta avanzando, alimentato dai mille rivoli delle formazioni politiche più improbabili e avide di potere.
Il Cavaliere lancia in resta combatte la sua battaglia solitaria, ma non gli basterà per tornare ai fasti del passato, troppa acqua e’ passata sotto i ponti. Non ci resta che piangere, ed evitare la beffa oltre che il danno: pur di non cedere il comando ai soliti noti che ondeggiano in bilico sulla zattera di salvataggio, sbracciandosi senza sosta per essere imbarcati sul transatlantico filotedesco, l’abbiamo già detto, buttiamoci a sinistra.
Come si puo’ pensare che Luca Cordero di Montezemolo sia l’homo novus a cui gli italiani esausti possano affidare la loro salvezza e il loro futuro? E quel Riccardi che si fa portatore di messaggi di pace e fratellanza dall’alto della sua pancia piena chi vorrebbe rappresentare? La speranza dei nuovi poveri? Ma ci faccia il piacere, direbbe qualcuno!
Che dire di Benedetto Della Vedova, uomo di tutte le stagioni, diventato portavoce ufficiale di quel manipolo di poveri illusi ridottisi ormai ad elemosinare con Fini un posto all’ombra del Professore? Altro che Scilipoti, questi chissa’ cosa darebbero per attraversare quella porta dorata che l’aristocratico Montezemolo vorrebbe invece sbattergli in faccia!
Cesa, poi, Cesa! Il segretario incapace di proferire più di due parole quando qualche giornalista di bocca buona e di poche pretese lo avvicina.
Ci vorrebbero le picconate di Cossiga a illuminare le menti del popolo sovrano e a confutare le dichiarazioni a gogo’ di un esaltato Casini ormai convinto di avere in mano il Santo Graal.
Insomma, vecchi e nuovi e finti democristiani stanno allestendo uno spettacolo indecoroso per fregare ancora una volta i più timorati di Dio e magari riproporre dopo le elezioni quel "compromesso storico" infelice e confuso che precedette gli anni bui del terrorismo.
Non si faccia convincere Bersani: se e’ vero che guarda al bene dell’Italia e intende dare voce a quei cittadini che lo hanno votato alle primarie, rimanga dov’è, nella sua parte di campo, dove in molti lo hanno indirizzato e sostenuto. E se Renzi non ha ottenuto lo spazio che pure meritava, non si lasci tentare dai centrini di spiccata attitudine lecchina, squallidi e miserevoli nella loro genuflessione a Monti. Stia ben attaccato a Vendola, e cerchi di dare risposte ai milioni di precari disoccupati, cassintegrati, nuovi poveri e vecchi sfruttati che chiedono dignita’ e non elemosina.
Montezemolo torni a preoccuparsi della Ferrari, e se proprio vuole contribuire al progredire civile e culturale del Paese, continui a blaterare formulette salvifiche dai microfoni della sua altolocata fondazione, e stia ben lontano dal frequentare Palazzo Chigi: il diritto di parola non si nega a nessuno.
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