Il Sen. Pierferdinando Casini (Gruppo Autonomie) parlando a Radio Cusano Campus del governo M5S-Lega ha detto: “Se posso fare una battuta direi che ride bene chi ride ultimo. Alla fine la pazienza, la tenacia, il senso dello Stato, l’equilibrio di Mattarella ha prevalso sulle bizze, i cinismi, le tentazioni elettorali di tutti questi protagonisti che non è che abbiano fatto una figura straordinaria. Peraltro non si è capito cosa è cambiato dal giorno in cui, minacciando l’impeachment, avevano sdegnosamente rifiutato che Savona cambiasse ministero e alla fine Savona ha cambiato ministero. Probabilmente hanno capito che era pura irresponsabilità andare alle elezioni sulle macerie dell’Italia e mi riferisco a Salvini, perché mi sembra che sia stato lui a dare le carte in questa vicenda”.
Sull’Europa. “Ricordo che Moavero durante il governo Alfano-Bersani-Casini era il custode del rigorismo tedesco, per cui se non ha cambiato idea in questi anni dovrebbe essere una garanzia da questo punto di vista –ha dichiarato Casini. Anche Tria è una persona seria, quindi mi auguro che molti danni non se ne facciano. Savona? Il ministero degli esteri è uno, non sono due, quello degli affari UE è un altro ministero. Mi auguro che non sia una linea di irresponsabilità. Ascolteremo il Presidente del Consiglio illustrare le sue linee programmatiche in Parlamento”.
Sulla posizione di Berlusconi. “Che Berlusconi sia il tutor dei grillini mi sembra una tesi azzardata. Ha dimostrato senso dello Stato Berlusconi, ma certamente non è stato trattato da Salvini come si meritava. Salvini ha giocato coi suoi alleati come il gatto col topo”.
Sul Fronte Repubblicano. “Io mi sento profondamente immedesimato in questo Fronte Repubblicano a difesa della Costituzione e della nostra idea di Europa – ha dichiarato Casini -. Però non basta fare il fronte contro qualcuno, bisogna esprimere anche un’idea del futuro che prescinda dalle contrapposizioni. La sfida per noi inizia oggi: non si tratta solo di contrapporsi a questo governo, ma di dare anche delle alternative con senso di responsabilità e dello Stato. Non ho mai creduto che le opposizioni capaci solo di costruire cartelli del ‘no’ siano opposizioni efficaci”.
Sul possibile leader del Fronte Repubblicano. “Prodi è uno pochi padri della patria che rimangono, una delle persone che per qualità personale, conoscenza di cui gode all’estero, equilibrio politico che esprime, obiettività che ha acquisito con gli anni, è a pieno titolo il padre di un grande schieramento di questo tipo. Dopodichè, dubito che voglia impegnarsi in prima persona, ma questo bisogna chiederlo a lui. Io spero che non ci sia da parte di qualcuno il tentativo di escludere qualcun altro. Io ritengo ad esempio che sia fondamentale l’apporto che Renzi potrebbe dare a questo grande schieramento. Renzi non è un problema, è una risorsa, soprattutto per parlare con quei moderati che durante le elezioni europee si erano rivolte a lui”.