Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, inaugurando M9, il Museo del Novecento a Mestre, ha detto: “Ogni volta che mi trovo all’estero, anche recentemente, mi rendo conto di quanto il nostro Paese sia considerato di piu’ e meglio di quanto non facciamo noi stessi”.
Facendo riferimento alla sezione dell’esposizione ‘Per farci riconoscere’, Casellati ha affermato di condividere “l’uso dell’autoironia per dissacrare quegli stereotipi che talvolta ci riguardano e che proprio la cultura, compreso questo meraviglioso M9, puo’ contribuire ad eliminare”.
Nella societa’ digitale, dove tutto e’ a portata di click, “gli effetti della interconnessione e della globalizzazione rischiano di porre in secondo piano i fatti e le idee che ci hanno condotto nella societa’ attuale che, seppur non scevra da contraddizioni, ci permette di avere sul cellulare piu’ informazioni di quante se ne potessero avere lungo tutto l’arco della vita ancora fino a pochi decenni fa”.
Parlando del nuovo polo culturale che la terraferma veneziana da oggi puo’ offrire con il riuso in chiave museale di stabili preesistenti, Casellati ha detto che “sette diversi fabbricati dimostrano come si possa recuperare edifici storici armonizzandoli con le necessita’ della contemporaneita’, l’auditorium, gli spazi per le esposizioni permanenti e per quelle temporanee, le aree per i servizi e per l’intrattenimento, tutto incentrato sulla sostenibilita’ e la rinnovabilita’”.