A quattro settimane dal primo turno delle presidenziali del 22 ottobre, in Argentina si entra nel vivo della campagna elettorale con il primo dibattito televisivo tra i cinque candidati alla Casa Rosada incentrato sull’inflazione, in cima alle preoccupazioni dei cittadini, che supera ormai 124% su base annua.
Secondo gli analisti, ieri sera presso l’Universita’ Nazionale di Santiago del Estero, sede scelta dalla Camera Elettorale Nazionale, per piu’ di due ore e’ stato un serrato faccia a faccia fra i cinque contendenti che si sono confrontati su quattro grandi tematiche: economia, educazione, diritti umani e convivenza democratica.
I candidati – di cui tre sono maggiormente accreditati nei sondaggi – sono Javier Milei, economista ultraliberale e antisistema di La Liberta’ Avanza; Patricia Bullrich, di Insieme per il cambiamento (destra); Sergio Massa, dell’Unione per la Patria (pogressista, al potere); Juan Schiaretti, di Facciamo per il nostro Paese e Myriam Bregman, del Fronte della Sinistra Unita.
In un dibattito molto atteso dall’elettorato argentino, i candidati hanno presentato le loro posizioni politiche e proposte per migliorare il Paese, concentrando gli sforzi sull’economia e sugli ‘antidoti’ alla grave crisi inflazionistica che sta attraversando il Paese sudamericano.
La questione economica e’ stata quindi al centro delle discussioni e dell’utilizzo del diritto di replica tra i candidati alla presidenza che non hanno risparmiato critiche e accuse frontali ai rivali. Senza dubbio, i riflettori sono soprattutto puntati sulla figura di Milei , un ‘outsider’ dell’estrema destra che ha vinto le elezioni primarie del 14 agosto, con cui gli argentini hanno scelto i candidati presidenziali in ogni partito. Economista di professione, Milei ha attirato l’attenzione del pubblico con il suo discorso a favore della dollarizzazione, contro l’intervento statale nell’economia e contro i diritti LGBTQ+.
Dall’altro lato c’e’ il fronte della destra tradizionale, legato all’ex presidente Mauricio Macri, guidato da Patricia Bullrich, suo ex ministro con un passato nella sinistra peronista, che basa il suo progetto nazionale sulla dura lotta alla criminalita’, sulla riduzione della spesa pubblica e sul bimonetarismo come soluzione alla complicata situazione economica in cui si trova impantanata l’Argentina. In lizza c’e’ anche il partito progressista al potere, capitanato da Sergio Massa.
Ministro dell’Economia nel governo di Alberto Fernandez, Massa e’ accusato di essere responsabile dell’inflazione incontrollata e della crisi economica argentina, oltre ad essere il volto dei peggiori risultati della sinistra alle elezioni. Tuttavia, Massa viene ancora considerato come la carta piu’ forte a disposizione del governo per ottenere la continuita’ al potere.