“Dopo la prima informazione sul futuro della Casa d’Italia di Zurigo da parte delle autorità competenti italiane (Consolato di Zurigo e Ambasciata di Berna) il COMITES ha preso posizione in due sedute della plenaria, con incontri formali in Consolato e in Ambasciata, con lettere al Console, a tutti gli organi di rappresentanza superiore e anche al Sottosegretario Amendola, per chiedere sostanzialmente tre cose: salvaguardare tutto il polo scolastico, sia le scuole statali (asilo ed elementari) sia le scuole paritarie private; salvaguardare degli spazi per l’associazionismo e la collettività italiana; essere informati sul progetto finale per conoscere chi vi troverà sede a progetto ultimato e, possibilmente i tempi necessari per essere attuato”. Così si legge in una nota di Luciano Alban, Presidente del COMITES di Zurigo.
“Per avere risposte sui quesiti posti, per dare le corrette informazioni alla collettività, per la trasparenza e per permettere al pubblico di fare direttamente delle domande al diretto responsabile amministrativo, il Console Generale Min. Giulio Alaimo, il COMITES di Zurigo ha promosso un’assemblea pubblica lo scorso 23 maggio – ha proseguito Alban -. La comunità è stata informata che nel progetto che s’intende realizzare ci sarà bisogno di un grosso investimento sulla Casa d’Italia che ha ben 85 anni di vita, per una radicale ristrutturazione che dia decoro alla Casa degli italiani. Il progetto prevede: il trasferimento del Consolato alla Casa d’Italia, dell’Istituto di Cultura, il rientro delle scuole statali e delle medie, uno spazio per il COMITES. Il salone Pirandello, al termine dei lavori, sarà nuovamente a disposizione della comunità italiana”.
“Nel frattempo – si legge ancora nella nota del Comites -, dopo la disdetta per il 7 luglio prossimo, e grazie alla forte collaborazione dei soggetti interessati, si è trovata una sistemazione per le scuole statali e medie, per il Liceo Vermigli, che avrà una nuova sede fissa, ed anche il COMITES e il CASLI hanno trovato una nuova sede. Inoltre, siamo impegnati a trovare spazi per l’associazionismo. Due associazioni hanno già da tempo una sede propria e anche in questo campo ci sarà collaborazione”. Alban aggiunge: “Sul futuro della Casa d’Italia di Zurigo, sono ultimamente uscite delle prese di posizione in parte fantasiose e in parte non corrispondenti né alle informazioni ufficiali e né fanno riferimento ai motivi della chiusura temporanea. Per chi desidera conoscere la storia, si consiglia di leggere il libro di Tindaro Gatani ‘La Casa d’Italia di Zurigo’, tratto da documenti originali trovati negli archivi italiani e svizzeri. Il COMITES ha già promosso una serata per la presentazione del libro, proprio alla Casa d’Italia, dove un folto pubblico ha potuto conoscere la storia dell’emigrazione italiana a Zurigo, antecedente all’anno 1932, e di tutti gli interventi ufficiali che hanno portato alla costruzione di questo storico immobile”.
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