Grande successo alla Casa Argentina a Roma lo scorso venerdì 3 febbraio, per il Concerto Lirico Internazionale ”Voci dal Mondo”. L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Addetta dell’Istituto Culturale, Cav. Irma Rizzuti, che sotto la sua magistrale guida ha gettato le basi per una serie di progetti che daranno lustro, senza precedenti, all’Ambasciata Argentina in Italia.
Sold out per la serata. Grande apprezzamento da parte del pubblico e dell’ospite d’onore il Rev.mo Monsignor Guilllermo Karcher, Cerimoniere Pontificio e uomo di grande cultura che ama la musica. Altro illustre ospite della serata, il Rappresentante Ufficiale della Casa Reale di Montenegro nonchè Addetto di Anticamera di Sua Santità e membro della Famiglia Pontificia, Giuseppe Tedeschi.
Un cast ben nutrito ha tenuto viva l’attenzione degli intervenuti. Tutti sono stati bravissimi in un repertorio che ha percorso le più celebri arie d’opera: da Così fan tutte di Mozart a L’elisir d’amore di Donizetti, passando da Tosca di Puccini a Il Trovatore di Verdi, senza dimenticare Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns, Bellini e Cilea.
Tra le tante non posso non menzionare quelle con le quali gli artisti hanno dato il meglio di sè. Il tenore Diego Gaston Zumadio ha raggiunto l’apice quando ha cantato la celeberrima canzonaccia “La donna è mobile” da Rigoletto di Verdi, mettendo in luce la sua brillante voce, mentre sulle splendide note della romanza “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini, l’inglese Charlotte Anne Shipley ha dato prova di essere un soprano eccellente. Ottima interpretazione che ha rapito il pubblico.
Che dire poi della bella Maria Ratkova, il mezzosoprano russo che è stata una Carmen accattivante, sensuale come poche sanno fare. Spigliata e spregiudicata, come vuole il ruolo, sulle note di “L’amour est un oiseau rebelle”, Habanera di Carmen, ha messo in risalto la sua bella voce.
Dall’Argentina il soprano Haydèe Dabusti, colonna portante del Colon di Buenos Aires, si è distinta sulle note di “Un bel dì vedremo” da Madama Buttefly di Puccini, dove ha dato sfoggio di una vocalità notevole con una interpretazione degna di nota.
Sulle note de “Libiamo ne’ lieti calici”, il famoso brindisi tratto da la Traviata di Verdi, il gran finale che ha coinvolto il pubblico che cantava e batteva le mani a suon di musica, divertito e soddisfatto della serata, ma con un pò di melanconia perchè stava volgendo al termine.
Ad accompagnare al piano, in maniera impeccabile, le quattro stelle della lirica, il bravissimo M° Roberto Lorenzetti considerato il miglior maestro di repertorio dell’opera di Roma. Il gioco di luci, dove un inconsueto blu caldo e suadente la faceva da padrone, ha reso l’atmosfera suggestiva e coinvolgente.
Un plauso è doveroso allo staff della Casa Argentina che ha organizzato la serata con grande successo e attenzione ai minimi particolari, presentata dalla bravissima Prof.ssa Orchidea Salvati.
Discussione su questo articolo