Sempre meno riesco a districarmi tra i meandri della politica italiana. Da una parte quel che avviene nella sinistra può essere considerato il risvolto di una sconfitta elettorale, seppur da prendere con le pinze, in quanto quelle passate sono elezioni amministrative e nulla più; dall’altra i 5stelle, che continuano a chiedere una legge elettorale proporzionale, in quanto non sono ancora presenti nella società civile con persone di un certo spessore e quindi come per le amministrative con una legge “maggioritaria” nei collegi raccoglierebbero molto meno del loro potenziale elettorale; tutto questo è del tutto comprensibile. Ma non riesco a capire gli attori del centrodestra ed in particolare Berlusconi.
Il dato elettorale, seppur parziale, lascerebbe ben poche vie di riscossa al Presidente, che però preferisce essere presente come “ago della bilancia” e non come reale protagonista a tutto campo della politica italiana. Insomma, per fare una paragone da “Prima Repubblica” è passato dall’essere DC o PCI a “Partito Repubblicano” (con tutto il rispetto per il PRI ed i suoi illustri esponenti). Decisivo nella sua marginalità.
Mi chiedo come possa pensare ad un proporzionale quando col maggioritario (unica legge che consentirebbe una certa stabilità) con un 32/% alleato con Matteo Salvini e Giorgia Meloni potrebbe avere la maggioranza assoluta in tutti e due i rami del Parlamento.
Una legge elettorale si fa in funzione della governabilità e della rappresentanza (criteri ormai dimenticati da questa ignobile classe politica, protesa solo alla poltrona tramite la nomina). Ricordo che nel 2001 in Sicilia col 35% ebbe il 100% dei seggi. Dovrebbe cogliere al volo la proposta del PD che si dice propenso al maggioritario. Meglio stare a fare da stampella a Renzi o a confrontarsi con Salvini?
Forse Berlusconi è tentato dalla politica dei due forni di Craxiana memoria, ma sarebbe cedere a Salvini la leadership del centrodestra e diventare il novello Alfano che tanto lui depreca. Sarebbe politica da viale del tramonto indegna di un uomo di caratura politica superiore. Perché lo dovrebbero votare? Tanto vale votare per Renzi o Salvini e Meloni.
Conquistare una vittoria che lo ripagherebbe delle mortificazioni avute dal partito di Renzi è un’occasione unica che gli consentirebbe di finire una carriera da primo attore e trionfatore. Perdere con dignità lo renderebbe ancor di pi “uomo di Stato”. Ma lui si culla sul proporzionale, che al massimo gli consente di essere una buona comparsa, tradendo quanto ha affermato per 25 anni. Che però conviene ai suoi “giannizzeri” in cerca di una poltrona sicura da nominati. Insomma, pochi ma ben seduti.
Che si affanni invece a trovare un bel candidato a Primo Ministro (il riflessivo Toti o l’estroverso Sgarbi). Seppure personalmente Salvini ha la mia simpatia e stima, non so se l’Italia sia pronta ad un premier della Lega, che sono convinto Matteo traghetterà su posizioni più vicine alla maggioranza degli italiani.
C’è bisogno di un volto nuovo che esca dalla palude della “corte dei miracoli” quale è oggi FI (con le dovute eccezioni).
Non capisco poi la “campagna acquisti” di Berlusconi, che riporta in Fi traditori senza voti togliendo spazi (sia con questa legge che con una diversa) a nuovi elementi che, come dimostrato alle Amministrative, portano aria fresca e non puzza di futuri tradimenti.
Berlusconi deve sfoltire, non affollare la sua “Corte”. Tra l’altro, ribadisco, non sono portatori di voti e se eletti non danno nessuna garanzia di linearità politica. L’unica operazione che a prima vista potrebbe essere utile è quella della signora Fucsia Nissoli, eletta con le preferenze. Ma anche lei ha cambiato un numero ormai infinito di casacche. Quale vantaggio porta al Cavaliere dal punto di vista dell’immagine? E qual è la garanzia di fedeltà?
Berlusconi chieda a Merlo, a Monti, a Casini, a Giro, ad Alfano. Comunque stia tranquillo anche l’amico Marco Fedi, restituiremo la signora Nissoli alla famiglia (come abbiamo già fatto con altri) a fare quel che lei ha sempre sostenuto di saper fare: le torte.
Il buon Vittorio Pessina, senatore responsabile degli Italiani all’estero per Forza Italia, la definisce “azzurra”, ma lei è Fucsia, un nome che tradisce la sua ambiguità di colore politico. Poi chiedere al movimento di Ricardo Merlo (MAIE) un contributo per farla rieleggere è il massimo della fantasia (solo per essere educati). Gli Americani (intesi come elettori di un Continente) hanno buona memoria e sanno dare risposte.
Nissoli ci ha propinato che non può stare in una maggioranza che con la legge dello “ius soli” si è dimenticata degli italiani all’estero. Ma questa legge è stata già votata alla Camera dei Deputati da oltre un anno e non ci ricordiamo che la nostra “eroina” abbia fatto nella sua Camera di competenza le barricate; anzi, forse l’ha votata pure.
Per quattro anni e mezzo ha votato tutte le leggi scellerate contro coloro che l’hanno portata in Parlamento. Ma oggi c’era da trovare un rifugio che le possa dare una speranza ed il Cavaliere non si stanca di avere tra le sue truppe sempre più trasformisti.
Tralasciando ora il caso marginale (per la politica italiana) della Nissoli e tornando a temi più seri ed importanti, attraverso ItaliaChiamaItalia, da sempre un punto di riferimento anche per chi è vicino al mondo azzurro, desidero rivolgere un invito al Cavaliere: caro presidente Berlusconi, non sia ambiguo, torni quello del ’94, si liberi del codazzo di ormai impresentabili che FI quotidianamente ci propina sul piccolo schermo, dia spazio – come lei stesso sostiene da tempo – alla società civile.
CARO SILVIO, TORNA QUELLO DEL ’94
Coloro che oggi rappresentano Berlusconi sono professionisti della politica senza alcuna competenza politica. Nel ‘94 ci presentò il meglio della società civile italiana. Una nuova generazione è pronta, ma non può essere affiancata da impresentabili personaggi. Salvi i pochi che danno ancora un po’ di prestigio (veramente pochi) e presenti nei collegi o nelle liste (con preferenze) nuova linfa e tornerà ad essere il vero protagonista della politica italiana. Se invece pensa di riproporre questi tristi personaggi nelle liste bloccate, non credo supererà il 10%. Le Amministrative hanno segnato una via di non ritorno, non capirlo per una intelligenza come quella di Berlusconi sarebbe veramente imperdonabile.
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