"Sotto i 350g a settimana non si corre alcun rischio. Basta parlare di dieta mediterranea, non vuol dire nulla". Lo ha detto la massima esperta in Europa in Culinary Nutrition, Chiara Manzi (Direttore Scientifico di Art joins Nutrition Academy), intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus.
Carne rossa e insaccati. “Non bisogna allarmarsi ma sapere come stanno le cose realmente –ha affermato la Dott.ssa Manzi in merito all’allarme lanciato dall’Oms sulle carni rosse-. L’emoglobina presente nella carne rossa nel nostro organismo si trasforma in sostanze cancerogene. Non sono gli additivi di questi cibi a favorire l’insorgenza di tumori allo stomaco e al colon, ma sono i metaboliti, quindi le sostanze che vengono prodotte dopo l’assimilazione di emoglobina. L’allarme si concentra in particolare sugli insaccati perchè, oltre a contenere l’emoglobina, hanno anche degli additivi cancerogeni come nitrati e nitriti, spesso vengono affumicati e cotti sulla brace. Ma c’è una dose al di sotto la quale la ricerca scientifica assicura che non si corre nessun pericolo, questa dose è 50 grammi al giorno o 350 grammi a settimana. Certo, non è facile, perché già con due wurstel si supera la dose settimanale”.
Dieta mediterranea. “Sono stufa di tutto questo parlare di dieta mediterranea –ha aggiunto la Dott.ssa Manzi-, perché non vuol dire niente. Pizza e pasta fanno parte della dieta mediterranea, ma la dieta mediterranea deve evolvere, non basta parlare di cereali, legumi, olio extravergine d’oliva. Se questi piatti vengono cucinati con troppe calorie, troppi grassi e troppo zucchero, fanno male anche se appartengono alla dieta mediterranea. Questi professoroni che dicono di tornare alla dieta mediterranea, neanche sanno spiegare cosa vuol dire. E’ solo un modo per banalizzare la questione”.
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