Ancora una volta, il ‘Colle’ torna a sferzare il Parlamento sull’emergenza carceri – dove ci sono almeno 30 mila detenuti di troppo rispetto alla capienza – e chiede, oggi nel giorno in cui si festeggia il corpo della polizia penitenziaria, di portare a compimento, subito, il ddl sulle misure alternative che potrebbe svuotare un po’ le celle come ci chiede da tempo l’Unione europea. Ma mentre Giorgio Napolitano esorta a decisioni non piu’ rinviabili, e adesso che l’aula di Montecitorio ha messo in calendario dal 24 al 28 la discussione sulle misure alternative al carcere e la messa alla prova – che sospende il processo per chi rischia condanne inferiori ai quattro anni e opta per un percorso di rieducazione – la Lega ufficializza il suo ostruzionismo a quello che definisce ‘indulto mascherato’. In Commissione, i leghisti potrebbero anche trovare l’alleanza dei grillini per ostacolare l’iter del ddl. Donatella Ferranti del Pd, relatrice del testo insieme a Enrico Costa del Pdl, spera, invece, in una rapida approvazione – prima che l’estate faccia salire la tensione – cui far seguire riforme di ‘sistema’, come la depenalizzazione. ‘E’ da considerare importante – ha detto Napolitano – il ‘comune riconoscimento obiettivo della gravita’ e estrema urgenza della questione carceraria’, che rientra tra le priorita’ di azione del nuovo governo. Si richiedono ora decisioni non piu’ procrastinabili per il superamento di una realta’ degradante per i detenuti e per la stessa Polizia Penitenziaria’.
Pertanto, il Presidente auspica che sia ripreso ‘il disegno di legge sulla modifica del sistema sanzionatorio non giunto a definitiva approvazione nella precedente legislatura a causa della sua fine anticipata’ e che si ‘assumano rapide decisioni che conducano a dei primi risultati concreti’. Con l’accelerazione sul ddl, secondo il capogruppo leghista in Commissione giustizia Nicola Molteni ‘il governo Letta, cerchera’ di far passare un indulto mascherato come la soluzione al problema del sovraffollamento. L’unico effetto sara’ invece quello di trasmettere un messaggio di impunita’ a tutti i criminali’. Preannunciando emendamenti, due giorni fa, Vittorio Ferraresi di M5S, aveva detto che ‘il provvedimento scritto in questo modo non ci convince e soprattutto non risolve il problema delle carceri’. Anche i Cinquestelle, quindi, potrebbero mettersi di traverso al ddl.
Il ‘massimo impegno’ di governo e Parlamento e’ stato assicurato da Ferranti per alleviare entro l’estate ‘l’indegno disagio’ dei penitenziari, ‘sapendo che piu’ ampie riforme di sistema interverranno nel medio e lungo periodo’. Per il presidente della Commissione Giustizia occorre evitare ‘un’ottica meramente emergenziale’ e far seguire ai ‘rimedi immediati’ riforme di ampia portata come la revisione della custodia cautelare e della legge Fini-Giovanardi, l’abolizione della ex Cirielli che ha tagliato i benefici per i recidivi e il piano carceri.
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