Molte sono le piaghe che affliggono l’intera società, dilaniandone il volto, lasciando come segno indelebile e come marchio a fuoco sulla pelle quel malessere costante, che non trova via di fuga. E’ vero, viviamo sottostando ad un sistema politico del tutto "inesistente". Assistiamo continuamente alle barbarie ed alle ingiustizie che stanno soffocando la speranza per un futuro sereno e degno di essere vissuto. Però dopo aver letto alcuni articoli che hanno sensibilizzato moltissimo il mio subconscio, mi sento di spendere qualche parola per la triste realtà che vive quella gente dimenticata, quasi abbandonata ad un fato così tragico e senza via d’uscita, come quell’agonia costante che li costringe a vivere all’interno di piccole celle, che privano loro anche della dignità di esseri umani: parlo della situazione disastrosa delle carceri.
Il 7 febbraio è stato presentato a Roma il rapporto dell’Osservatorio sulle condizioni dei detenuti nelle carceri di otto Paesi europei, in collaborazione con l’associazione Antigone. L’Italia è il Paese con il più alto tasso di sovraffollamento con 139,7 carcerati ogni 100 posti, dato che era stato evidenziato anche da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il carcere dovrebbe essere un luogo di rieducazione, una seconda possibilità per tutti gli uomini che vogliono ricucirsi addosso una dignità, che li renderà "uomini nuovi". Mi auguro che l’Italia tutta non si dimentichi di coloro che esigono di respirare una nuova dignità.
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