E’ uno dei Paesi più poveri del mondo, se non il più povero in assoluto. E la sua economia continua a calare. Negli ultimi cinque anni Haiti ha totalizzato un calo del 10,4 per cento del prodotto interno lordo (Pil).
Il Paese caraibico ha chiuso il 2023 muovendo 592 miliardi di gourdes (l’equivalente di circa 4,48 miliardi di dollari), in calo dell’1,9 per cento su anno.
Il 2022 si era chiuso con un calo dell’1,7 per cento, nel 2021 dell’1,8 per cento, nel 2020 (anno peggiore della crisi pandemica) del 3,3 per cento e nel 2019 dell’1,7 per cento.
Un dato che riflette la debolezza della struttura economica del Paese, esposto a una severa crisi di sicurezza – certificata dalle migliaia di morti violente collegate all’attività delle bande criminali – e a ripetute emergenze causate da catastrofi naturali, terremoto in primis.
Nell’ultimo anno, poi, l’economia di Haiti paga anche la chiusura di due mesi delle frontiere con la Repubblica Dominicana, unico Paese confinante e principale partner commerciale, nata proprio per la preoccupazione di Santo Domingo sull’incapacità di Porto Principe di arginare le iniziative illegali sul territorio.