Il governo venezuelano ha duramente criticato l’Unione europea per le dichiarazioni rilasciate sugli arresti di membri dell’opposizione a Caracas. Nel testo, la portavoce della Commissione europea Maia Kocijancic esprime “un grave atto di ingerenza in questioni di esclusiva competenza delle istituzioni venezuelane”, ha dichiarato la presidenza in una nota, sottolineando “lo sforzo fatto dalla portavoce” Ue “nell’evitare di menzionare che i fatti accaduti durante la celebrazione dell’81mo anniversario della Guardia nazionale bolivariana (Gnb) lo scorso 4 agosto, sono stati un atto di terrorismo”.
Dopo l’accaduto, Maduro ha lanciato una caccia ai responsabili e arrestato alcuni membri dell’opposizione, come i deputati Juan Carlos Resquesens e Julio Borges, in modalita’ definite “arbitrarie” e in aperta violazione dei diritti fondamentali da piu’ paesi internazionali.
Il 9 agosto, Bruxelles invocava nella nota una soluzione pacifica e rispettosa dei diritti per il Venezuela. Il testo diffuso alla stampa dall’ufficio della presidenza venezuelana accusa l’Unione europea di continuare “a portare avanti la sua retorica irrazionale e colonialista, cercando di non non riconoscere le azioni terroristiche che non solo erano intenzionate ad attentare alla vita del presidente, ma anche a quelle delle massime autorita’ dell’amministrazione pubblica, ai vertici militari e ai componenti del corpo diplomatico presente alla parata”.
FUGA DAL VENEZUELA
Intanto chi può fugge. Scappa. Lascia il proprio paese per andare altrove. Venezuela che si sta svuotando. Solamente in Perù sono 385 mila i migranti venezuelani presenti, 70 mila dei quali hanno un permesso temporaneo di permanenza (Ptp), documento che permette loro di soggiornare e lavorare regolarmente nel Paese. Questa cifra rappresenta un aumento del 10% rispetto al dato segnalato all’inizio di luglio, quando erano 350 mila.