Gianni Tonelli, deputato della Lega ed ex segretario del SAP, parlando a Radio Cusano Campus, riguardo l’episodio del carabiniere aggredito a Roma, ha detto: “Il fatto in sé è deplorevole, da parte di quel branco di bestie. Il carabiniere è stato straordinariamente bravo. Il fatto va analizzato: vi erano delle telecamere, o quantomeno un telefonino. Questa è una battaglia che noi stiamo cercando di fare: la telecamera è stata osteggiata dai mascalzoni e da chi li difende, che però vogliono i codici sulla divisa delle forze dell’ordine. Con la telecamera abbiamo una garanzia sia per il cittadino sia per l’agente, è uno strumento di verità. I mascalzoni non la vogliono perché la telecamera non perdona nessuno, certifica quello che accade. Altra riflessione: è giusto che un sistema lasci al singolo carabiniere o poliziotto gestire la situazione, senza avere regole d’ingaggio? Sono convinto che riusciremo a metterci le mani al più presto su questo, ma dobbiamo spazzare via il lavoro pessimo fatto in questi anni. Sono d’accordo con la ministra Trenta che quel carabiniere è stato un eroe, ma lo dicevano anche del mio collega che in Val di Susa si è fatto leccare la visiera del casco e non aveva reagito. E se quella ragazza gli avesse piantato un coltello nelle costole?”.
“Io credo che vadano individuate delle norme certe, cioè dire ad esempio: in una manifestazione io non mi devo avvicinare ai manifestanti, ci deve essere un cordone di 10 metri, se un manifestante forza questo cordone sa che sta violando la legge e che ci può essere una reazione. Il carabiniere è stato bravissimo, perché ha indietreggiato, ha compreso che l’unico modo per evitare un estremo sacrificio era quello di indietreggiare, di usare la pistola come deterrente, poi si è allontanato e ha dovuto mollare la pezza, ma da una parte è una sconfitta dello Stato. Sparare? Verso le persone non c’era bisogno, ha fatto bene a non farlo. Se avesse sparato per aria non ci sarebbe stato nulla di male, perché a volte quei delinquenti vedono nell’indietreggiare un segno di debolezza anziché di intelligenza. Io sui social ho scritto provocatoriamente che forse questo carabiniere avrebbe dovuto seguire i corsi di non violenza promossi da Boldrini e De Petris. Invece questo carabiniere non ha applicato la filosofia boldriniana, ha applicato la filosofia del buon senso che non è quella della Boldrini. La filosofia della Boldrini è quella di considerare le forze dell’ordine dei bruti frustrati che vanno pacificati nell’animo. Insulti alla Boldrini? Penso che la Boldrini venga insultata non certo per le mie parole. Se la Boldrini non viene rispettata da tanta gente è perché la gente sa che non crede ad una parola di quello che dice, ma le dice perché quella è la sua greppia dorata dove ha pascolato fino ad oggi”.
Sull’incontro di Salvini con gli ultras del Milan e le critiche della Silp Cgil. “Vorrei vedere che tipo di reati hanno commesso quelle persone. Salvini di fotografie e selfie ne fa migliaia ad ogni manifestazione, chiederemo il casellario giudiziale a tutti quelli che si faranno una foto col ministro d’ora in avanti. Attacco della Silp Cgil? Il sindacato dovrebbe pensare a ben altre cose, dovrebbe pensare che mi ha lasciato marcire in una piazza per 61 giorni quando protestai contro il fatto che venivano dati in dotazione alle forze dell’ordine caschi marci e giubbotti antiproiettile scaduti, e lui non ha battuto ciglio”.