Inginocchiata ai diktat europei e americani, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni promette armi all’Ucraina per i prossimi dieci anni. Senza consultare il Parlamento italiano? Una bella forzatura da parte di chi dice di voler difendere la democrazia dalle mire di Putin.
E come giudicare il silenzio sulle parole di Zelensky che minaccia liste di proscrizione contro chi in Italia cerca soluzioni diverse dalla guerra per risolvere i conflitti? Come peraltro recita l’articolo 11 della nostra Costituzione?
Ai nostri occhi il signor Zelensky appare assetato di vendetta più che di giustizia; indifferente alla sorte di migliaia di suoi soldati mandati al sacrificio della vita in nome di una fantomatica difesa della propria patria.
Le patrie in Ucraina sono due e quella russa è da decenni sotto attacco della Nato che abbaia dinanzi alla porta di Putin.
Qualunque sia la nostra idea di governo felice, una cosa è certa: nessuno può rimanere indifferente alla rovina della propria casa e allo sfaldamento del proprio territorio.
Lasciamo a Putin confini che facciano da cuscinetto dinanzi all’avanzare delle pretese americane sul territorio europeo, non pretendiamo che ceda al ridimensionamento della sua sfera di influenza per la convinzione che il mondo occidentale sia l’unico esempio di buongoverno.
Ricordiamoci che i russi sono entrati per primi ad Auschwitz e che il nazismo è ancora vivo nell’Europa che piace agli americani.