Capri, un paradiso terrestre, una straordinaria bellezza di scogliere alte e frastagliate, vegetazione rigogliosa, grotte segrete, acqua cristallina di tutte le tonalità dal verde al blu. Una bellezza molto esigente, da conquistare inerpicandosi o scendendo su coste verticali e nuotando in acque profonde. Una vacanza faticosa, dunque.
Tra i miei ricordi di una breve vacanza a Capri emergono alcuni percorsi faticosi, che vale la pena fare! Per raggiungere i Faraglioni dal centro della città si percorre un vialetto di sogno fina a Punta Tragara. Da qui si scendono 450 gradini alternati a tratti da sentieri percorribili facilmente e si raggiungono acque profonde dove si può nuotare e vedere le rocce sorgere dagli abissi. Per ammirare i Faraglioni dall’alto, invece, bisogna salire a Punta Cannone, un misto di scalinate e tratti in salita cui si accede da Piazza Umberto I.
La scalinata percorribile più difficile e anche pericolosa è la verticale che conduce alle grotte di Mater mania, tagliata sul fianco di una roccia con un dislivello di più di 100 metri, scoraggiante osservare il fondo dalla cima. Un gradino dopo l’altro, con attenzione e concentrazione, si raggiungono il fondo e le grotte.
La bellezza di Capri, oltre la vista coinvolge tutti i sensi: profumi di fiori, erbe, e cucine rallegrano l’olfatto mentre si sentono suoni e voci dappertutto. Per il gusto, che piatti! Dopo tanto arrampicarsi, salire e scendere, una bella cena è d’obbligo. Per questo ricordo con particolare piacere il ristorante Michel’angelo, situato in un vicoletto del centro. Gentilissimo il padrone, Luca D’Esposito, sorridente e amichevole con i suoi ospiti, consiglia piatti di terra o di mare che, preparati sul momento, arrivano l’uno dopo l’altro a rallegrare vista, olfatto e gusto. Per chi voglia mangiare all’aperto, in alcuni dei posti più scenografici dell’isola, Michel’angelo prepara un pasto al sacco.
Per sapere tutto sulla storia antica e moderna dell’isola, la libreria “La Conchiglia”, in pieno centro, facilmente raggiungibile da piazza Umberto I senza salite o discese, offre un ricchissimo assortimento di libri su Capri. Ci si può informare su tutto: ambiente e tradizioni, arte e archeologia, flora e fauna, miti e leggende, storie di popoli e personaggi che l’hanno abitata, quadri e fotografie antiche e moderne. Da notare che in libreria si sente un piacevole sottofondo di musica classica. Avendo richiesto un libro base, da cui partire per entrare nella multiforme e sfaccettata cultura del luogo, mi è stato offerto “Capri, biografia di un’isola” di Humbert Kesel, scrittore definito come un tedesco napoletanizzato. Il testo affronta la storia dell’isola dalle origini all’età contemporanea. Di scorrevole lettura, è approfondito, autorevole e semplice, qualità raramente combinate insieme, per cui la lettura è attraente, a tratti anche divertente. Aiuta a capire quello che si vede e dà le parole giuste per esprimere sensazioni e ricordi.
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