Alle autorità nulla sfugge, nel senso che i titolari di esercizi pubblici e gli intestatari di licenze sono obbligati a stare alle regole. Ma a starci dentro davvero, in maniera coercitiva. “Adesso è troppo, non ne possiamo più, siamo a Capri, non a Scampia”, protestano esercenti, tassisti, facchini. L’isola della tranquillità è diventata l’isola dell’urlo. Di rabbia: Capri non sembra più al centro del suo mondo; sembra un altro mondo. Che succede?
Alzano la voce i titolari di bar e ristoranti, non solo quelli che hanno gli esercizi in Piazzetta. Protestano tutti, a tutela di quelli che ritengono diritti utili, indispensabili alla pratica delle attività. “Abbiamo violato il mito dell’intoccabilità”, è la risposta dei controllori all’urlo dei controllati. Traduzione: abbiamo provveduto all’azzeramento dei privilegi.
La rivolta sull’isola. Controlli sugli orari di ristoranti e bar a Marina Grande. Controlli sull’attività dei carrellini elettrici per il trasporto dei bagagli. Controlli su tutto ciò che riguarda il commercio e il trasporto. Conseguenze immediate: il sequestro di due licenze ai conducenti di motorini a nolo e l’agitazione dei tassisti. Rigidità e durezza dei controlli hanno mandato in bestia l’imprenditoria caprese. Quella dei bar, dei ristoranti e del trasporto. Sessanta tassisti hanno minacciato il blocco nel cuore dell’alta stagione. I controlli hanno rilevato venti casi di tassametri non in funzione e la mancata esposizione del tariffario predisposto dal Comune. Furiosa la replica dei controllati: le minacce di sciopero si sono moltiplicate. Una moderna bolgia dantesca, Capri, o che cosa?
L’isola dei casi, uno dopo l’altro. Marica Avellino, comandante dei vigili urbani con nomina fortemente contrastata, è indagata per aver autorizzato la riapertura del ristorante “Anema e core”, dello chansonnier Nino Lembo. Il locale preferito dai Vip di tutte le età. Ipotesi di reato: “Violazione negli obblighi amministrativi per aver autorizzato l’apertura del locale senza il parere della commissione di vigilanza”.
“Anema e core” riaperto, tuttora chiusi quattro locali di Capri coinvolti negli accertamenti della Procura sulle regolarità delle autorizzazioni. L’isola nel mare della confusione: Capri non sembra più lei, è come se avesse smarrito la propria identità, come se le avessero cancellato i connotati. Quelle prerogative che l’hanno reso unica e desiderata agli occhi del mondo. La Piazzetta non è più un’oasi, il magico sito degli incanti e delle discussioni letterarie, culturali, calcistiche, sotto le stelle e all’ombra del campanile e dell’orologio della chiesetta.
Locali chiusi e locali riaperti: è difficile orientarsi a Capri, non sai mai dove potrai andare la sera dopo, la cosa che puoi scegliere. Bisogna tirare a sorte, a meno di voler rischiare la passeggiata a piedi fino ad Anacapri o a Punta Tragara. Ha seminato stupore, non scalpore, la riapertura di un locale storico, rimasto a lungo chiuso in questa Capri dei controlli a tappeto: il “Number two”. Pensate un po’, nel night a via Camerelle si sono esibiti autentici mostri dello spettacolo: Bruno Martino con la sua voce deliziosa e Renzo Arbore, impagabile istrione, musica e canzoni e quant’altro. Quelli erano tempi; un po’ così, questi. Capri è sotto controllo, ne vogliamo parlare? Sarebbe meglio intervenire.
Discussione su questo articolo