“Da qualche anno l’Italia ha iniziato a riscoprire le sue eccellenze enogastronomiche e ha cercato di valorizzarle all’interno della Penisola ma soprattutto oltre confine. E’ certamente la strada giusta, ma molto resta da fare, non solo per diffondere e promuovere nel mondo il nostro made in Italy, ma soprattutto per proteggerlo”. Così Pietro Cappelli, coordinatore MAIE a San Gallo, imprenditore nel settore dolciario e della panificazione.
“Tocca a Parlamento e Governo – prosegue Cappelli, che è anche consigliere del locale Comites – fare in modo di legiferare per difendere le nostre eccellenze, sempre più vittime della contraffazione. Ed è ruolo dell’Europa sapere valorizzare le identità culturali di ciascun Paese senza fare eccezioni o regalare privilegi. Anche in questo campo si gioca la credibilità dei suoi valori messi a dura prova dai nazionalismi dilaganti. Noi crediamo nel progetto dell’Unione Europea e vogliamo farne parte, ma senza perdere di vista la bellezza delle nostre tradizioni".
"La globalizzazione offre nuove opportunità e nuovi mercati e se i prodotti italiani saranno tutelati in patria e all’interno della Comunità Europea con il marchio di autenticità che ci spetta e che tutto il mondo apprezza, per le nostre eccellenze si apriranno spazi di consumo sempre più ampi e non solo dagli Stati Uniti: sono in arrivo dalla Cina, dall’India e perfino dall’Australia numerosissime richieste di scambi commerciali che puntano alla nostra enogastronomia come base di partenza per business milionari. E sono già molte – conclude l’esponente del MAIE – le imprese italiane che si stanno organizzando per acquisirne i vantaggi”.
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