Capolavoro politico di Matteo Salvini. Meno di un mese fa era vicepremier e ministro dell’Interno, la sua Lega aveva sette ministeri, il Carroccio volava nei sondaggi sfiorando il 40%. Avrebbe potuto incidere sulla finanziaria e poi giocare la partita delle oltre 500 nomine importantissime (Eni, Leonardo, Finmeccanica, ecc) in arrivo nelle prossime settimane. E invece?
Invece oggi Salvini è un senatore semplice, al pari di Renzi, per dire. La sua Lega è rimasta con un pugno di mosche in mano, nei ministeri che occupava fino all’altro giorno ora ci sono uomini del Pd e persino di Leu. Il Carroccio ha perso tra i 7 e gli 8 punti nei sondaggi soltanto negli ultimi giorni. La manovra economica la deciderà la sinistra e sempre la sinistra si spartirà centinaia di prestigiosissime poltrone.
No, chi non guarda politicamente a sinistra non può essere contento. Affatto. Un governo Pd-5stelle? Per dirla con Vittorio Feltri, è il peggio che ci poteva capitare. Non può essere contento neppure il Matteo padano, che sono convinto si strappi i capelli nel privato, nonostante pubblicamente provi a continuare a trasmettere sicurezza.
Salvini, forse per un mojito di troppo, dalla sera alla mattina, nel pieno dell’estate italiana, ha deciso di far saltare il tavolo, convinto che si sarebbe andati al voto. Beh, ha fatto male i suoi conti Matteo. Si è fatto il suo film scegliendo se stesso come unico protagonista. Ma purtroppo la regia è toccata ad altri.