Gianluigi Paragone ha commentato in una accesa diretta Facebook la propria espulsione dal Movimento Cinque Stelle, definita “ingiusta” a più riprese. “C’è stata soltanto la volontà politica di espellere qualcuno perché è un rompicoglioni, perché ti sta obbligando a prendere coscienza del fatto che le battaglie radicali e identitarie antisistema del Movimento non sono più combattute con forza. Ecco qual è stata la mia unica colpa”.
E ancora: “Sono stato sbattuto fuori da questo nulla, il nulla di queste persone che si arrogano il diritto di prescindere dalla correttezza delle norme”. “I probiviri dovrebbero essere giusti, dovrebbero essere uomini saggi. Ma non è così: è chiaro a tutti che la mia espulsione va al di là dell’oggettività delle regole”.
“Se mi gira mi rivolgero’ anche alla giustizia ordinaria per fare capire l’arbitrarieta’ delle regole e continuero’ a predicare il programma elettorale che per me e’ ancora valido”. “Continuerò a predicare un programma elettorale che per me è giusto ancora oggi – ribadisce il senatore -, non è che un giorno parli di revoca delle concessioni autostradali e poi chiami Benetton per salvare Alitalia”.
Intanto l’espulsione di Paragone entra nel dibattito politico e suscita diverse reazioni. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, su Twitter commenta così: “Democrazia a 5 Stelle. Dissenti? Sei fuori! Non condivido quasi nulla con Paragone, ma il senatore paga per la sua coerenza. Il Movimento è ormai una polveriera pronta a esplodere. Di Maio, Casaleggio e Grillo sono arroccati a difesa del fortino, mentre Di Battista affila le armi”.