Forza Italia è ormai un partito moribondo. Dopo la bagarre di ieri nel direttivo del partito di Palazzo Grazioli, Antonio Tajani, vicepresidente Fi, interviene per sottolineare che no, Forza Italia non sta morendo: “Abbiamo oltre 170 Parlamentari, non sparisce nessuno”.
Ma Tajani finge di non sapere che nelle prossime settimane il partito azzurro è destinato a perdere i pezzi. Sono già diversi, tra deputati e senatori, coloro che hanno dichiarato il proprio sostegno a Giovanni Toti, pronti a seguirlo nel suo nuovo percorso politico dopo il suo addio a Fi.
Intervenuto su Radio 24, Tajani ha spiegato: “C’è un percorso politico che ci porta a guardare a una forza federale, che Silvio Berlusconi ha chiamato ‘l’altra Italia’, che è quella rappresentata da tutti i cittadini del nostro Paese, che non si riconoscono nel Governo giallo-verde e sono alternativi al Partito Democratico. Una coalizione della quale dovrebbero far parte forze civiche, movimenti cristiani, riformisti e liberali”.
No, non ci sarà nessuna alleanza con il Pd: “Abbiamo avuto già molti segnali di attenzione e di risposte positive all’appello di Berlusconi, per rafforzare lo schieramento di centrodestra, dando più peso all’anima centrista del centrodestra, ma sempre di centrodestra. Su questo vogliamo essere chiari: la federazione alla quale stiamo lavorando è una federazione di centrodestra. Proprio per occupare uno spazio politico che non possiamo lasciare nelle mani né di Renzi, né del Partito Democratico”.
“Per quanto riguarda il resto, si è concluso il tavolo delle regole con una proposta, che è stata fatta a Berlusconi a maggioranza; Berlusconi la valuterà (insomma, decide sempre tutto il Cavaliere, ndr), poi dovrà essere il Consiglio Nazionale ad approvare le proposte di riforma dello Statuto. Non c’è nessuna decisione presa, c’è soltanto una proposta fatta dal tavolo delle regole, che ha concluso i suoi lavori”.
In tutto questo, c’è anche chi sostiene che Toti abbia agito in maniera troppo precipitosa. Si è sentito costretto all’addio dopo la sua esclusione dal comitato di coordinamento dell’Altra Italia ancora da battezzare, formato da Tajani, Bernini, Gelmini e Sestino Giacomoni.
A questo punto non si capisce bene se davvero sarà seguito dal gruppo di parlamentari dei quali Toti ha sempre fatto capire di essere il riferimento. Sì, diversi come abbiamo detto hanno già affermato di volerlo seguire: ma quanti saranno alla fine? Abbastanza per formare nuovi gruppi parlamentari alla Camera e in Senato?
Nel frattempo il governatore ex-azzurro rilancia: “Forza Italia è diventata ormai una casa asfittica, con una classe dirigenza asfittica e un po’ invigliacchita, che sta chiusa dentro a vedere se gli tocca ancora una poltrona”, dice Toti ad Agorà Estate, e prosegue: “Invece apriamoci, facciamo entrare tutti e cerchiamo di costruire qualcosa che resti nel futuro, dopo questi 25 anni che sono stati per certi aspetti anche gloriosi. Ha prevalso il fatto di voler comandare da solo Berlusconi, di voler salvare la poltrona a una piccola classe dirigente. E’ stata una visione a mio modo di vedere miope, che non salverà nessuno”.