"L’arrivo nell’aula della Camera il 25 luglio del progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis è un risultato importantissimo perchè la nostra richiesta di arrivare a un voto di Montecitorio prima della pausa estiva e’ stata esaudita. Abbiamo atteso oltre un anno dal deposito di questo testo di legge, che ha un consenso trasversale che si e’ tradotto in 220 firmatari, a cui se ne stanno aggiungendo altri giorno dopo giorno". Lo ha detto a Radio Radicale il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, promotore dell’intergruppo per la legalizzazione della cannabis.
"Sarà una bellissima battaglia parlamentare – ha continuato -, nella tradizione delle migliori battaglie parlamentari della Storia della Repubblica italiana, dove si confrontano non maggioranza e opposizione, non chi e’ a favore o contro il governo, ma ci si confronta su un tema di legalita’, di responsabilita’ e di liberta’. Su questo l’Italia puo’ davvero segnare un primato: il primo grande parlamento tra le liberaldemocrazie che vota sulla legalizzazione della cannabis, avendo chiaro che e’ un mercato di massa, che il proibizionismo ha fallito, che questo e’ un modo per dare un duro colpo al narcotraffico, per avere un consumo consapevole, per poter informare sui danni dell’uso e abuso di queste sostanze, per controllare le sostanze stesse che vengono messe in commercio, per liberare forze di polizia, magistrati e carceri dal fardello di rincorrere i reati legati alla cannabis e concentrarsi su reati di maggiore allarme sociale. E infine – ha concluso Della Vedova – per poter trasformare, a regime, gli extra profitti delle mafie sulla cannabis in miliardi per il bilancio pubblico".
SAVIANO, RAGGI E DE MAGISTRIS SIANO APRIPISTA LEGALIZZAZIONE "Raggi, De Magistris e la legalizzazione della cannabis: che rivoluzione se i sindaci se ne facessero promotori". Lo scrive su twitter Roberto Saviano che su Facebook aggiunge: "Il sindaco di Roma Virginia Raggi, lo scorso aprile, in visita al Pigneto ha detto una cosa importante: legalizzare la cannabis e’ necessario per sottrarre terreno alla criminalita’. Ha poi aggiunto che ‘L’apripista non puo’ essere ne’ Roma ne’ nessun altra citta’ ma il Parlamento che deve legiferare’". "Sono d’accordo – prosegue Saviano -, ma se e’ vero che il Parlamento deve legiferare, sarebbe fondamentale che un movimento di consapevolezza venisse da chi amministra e conosce il territorio. Chi piu’ dei sindaci di Roma, di Napoli e di quei comuni che vedono intere periferie ostaggio delle organizzazioni criminali, hanno le carte in regola per intraprendere una campagna coraggiosa, di sensibilizzazione". "A legiferare pensi il Parlamento, ma apripista possono e devono essere assolutamente gli amministratori locali, che godono di consenso e che, prendendo posizioni che nessuno prima d’ora ha assunto, diventeranno attori importanti del cambiamento", conclude lo scrittore.
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