Daniele Farina, esponente di LeU ed ex relatore della legge sulla cannabis discussa nella passata legislatura, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per commentare le parole del capo della Polizia Gabrielli, il quale si è detto contrario alla legalizzazione e liberalizzazione come metodo per combattere la criminalità.
“Mi sembra che Gabrielli segua il vento – ha detto Farina – mi sembra un’intervista che sconta una serie di lacune professionali. La distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti è una distinzione rivolta al senso comune, ma in realtà noi sappiamo che il mondo degli stupefacenti è composto da centinaia di sostanze alcune lecite, altre illecite che hanno tutte un livello di tossicità differenti”.
“Sulla legalizzazione io la penso molto diversamente da Gabrielli. Credo che invece l’attuale legislazione, che sta cambiando tutto il mondo, abbia avvantaggiato le organizzazioni criminali, le fornisca di quei capitali che poi ritroviamo a valle in tutte le operazioni di polizia, quando queste ricchezze si sono formate, quindi poi si distribuiscono nell’economia legale. Credo che legalizzare la cannabis in Italia sarebbe una manovra rivoluzionaria”.
“L’opinione che esprime Gabrielli, per cui da una droga si passa all’altra, come a dire che l’uso delle droghe leggere sia propedeutico all’uso di sostanze più pesanti, si poteva dire in passato perché non avevamo i dati che abbiamo oggi e tutti i dati confermano che le politiche di legalizzazione hanno un’efficacia di ciò che prima si pensavano impensabili: guida dei veicoli, consumi e i dati giovanili. C’è anche un dato di governo delle popolazioni, epidemiologico di grandissimo interesse”.
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“Gabrielli ha tirato la vela dove il vento del voto sta portando il governo, o certamente il parlamento. Ci sono sostanze legali che producono danni maggiori – ha continuato Farina – lo Stato si dovrebbe assumere la responsabilità di governare queste sostanze che ad oggi sono illecite invece di lasciarle nelle mani delle organizzazioni criminali. Noi abbiamo un’ottima legislazione di contrasto alla criminalità organizzata che fa perno sui beni confiscati però questa legislazione interviene a valle, quando le ricchezze si sono formate, mentre la legalizzazione della cannabis avrebbe il vantaggio di operare a monte, prima che queste ricchezze si siano formate”.