“Non ci vedo più, ma le memorie hanno colori vivissimi. E così i sogni” (Andrea Camilleri)
“Le traduzioni teatrali e televisive delle sue opere hanno conferito ulteriori dimensioni al suo patrimonio letterario, avvicinando, inoltre, al mondo dei libri un grande numero di persone. Andrea Camilleri lascia un vuoto nella cultura italiana, e nei tanti che si sono appassionati nella lettura dei suoi racconti e sono stati attratti dai personaggi modellati dalla sua creatività. Camilleri è stato un grande e moderno narratore, dotato di una scrittura coinvolgente e originale” (Sergio Mattarella)
COMMENTI SPACCATI, A FAVORE E CONTRO
In morte di Camilleri, scrittore geniale e anche astuto, ma con un grave difetto… Andrea Camilleri non sarà diffusamente ricordato con oggettività da ammiratori e detrattori. Succede spesso così, quando muore un personaggio molto famoso: penso però che nel caso di Camilleri i contrasti saranno molto acuti, come già si è visto dal giorno, a metà giugno, in cui si ebbe la notizia che lo scrittore siciliano era ricoverato, morente, in un ospedale romano.
CERCHERÒ DI ESSERE OGGETTIVO
Tengo perciò ad esprimere liberamente alcune opinioni, sforzandomi di essere al massimo oggettivo, nonostante i miei sentimenti contraddittori.
In primo luogo, essendo un sostenitore del merito, mi sembra deplorevole che solo a 70 anni Camilleri sia riuscito ad affermare la sua qualità di scrittore. Un vero mistero.
Il commissario Montalbano, protagonista dei suoi romanzi polizieschi, è una invenzione geniale, destinata a durare nel tempo, come è successo per Sherlock Holmes e Perry Mason, Jules Maigret e Nero Wolfe… Astuta anche l’immaginazione della città di Vigata, dove Montalbano vive e svolge le sue indagini; astutissimo e divertente il linguaggio “vigatese” (siciliano atipico) con cui il poliziotto e i vari personaggi si esprimono. Ben studiata la passione del suo commissario per la buona cucina (ricorda Maigret e Wolfe), anche se io detesto – e non credo di essere il solo! – pranzare e cenare in solitudine, al contrario di quanto garba a Montalbano.
UN DIFETTO GRAVE…
Infine, una nota molto critica: non mi piace la voglia esagerata, che Camilleri spesso aveva, di proporsi alla ribalta, con esternazioni politiche. Voglia volgare, sguaiata, indegna di un intellettuale. Di recente ad esempio ha detto, addirittura, che Matteo Salvini gli faceva venire il vomito, vedendolo con il rosario in mano. Penso che qualsiasi artista dovrebbe esprimersi senza faziosità, comunque con ben altro stile.