Ieri Gianfranco Fini a Ballarò è stato uno dei protagonisti, e pur essendo il presidente della Camera ha svolto ancora una volta un ruolo politico, di capo partito. Così il PdL non ci sta: "Investiremo il presidente Napolitano della situazione di difficoltà istituzionale determinata dal comportamento del presidente Fini", dice nell’aula di Montecitorio il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, che contesta contestando "la situazione di difficoltà" determinata dal comportamento "del Presidente della Camera, che rappresenta tutta la Camera ma se va in tv e addirittura attacca la moglie di un Ministro crea un problema".
A Cicchitto replica Dario Franceschini, capogruppo Pd: "E’ inutile e fuori luogo pensare di coinvolgere il Capo dello Stato su un problema che riguarda il presidente della Camera, i gruppi e l’aula: si puo’ criticare quanto si vuole, ma il presidente della Camera, qualsiasi sia la maggioranza che lo ha eletto, non e’ sfiduciabile ne’ politicamente ne formalmente". "Non e’ la prima volta che un presidente della Camera e’ un leader politico – ha detto Franceschini – e il presidente della Camera va valutato per il modo in cui presiede i lavori dell’aula: da quando Fli si e’ collocato all’opposizione, ha continuato a presiedere dando delusioni e soddisfazioni alternativamente alla maggioranza e all’opposizione. Tutto il resto fa parte del dibattito politico".
A favore di Fini interviene anche Pier Ferdinando Casini, suo "socio" nel Terzo Polo: "Il comportamento del presidente della Camera e’ sempre stato improntato alla correttezza e questo in questo momento politico basta e avanza. Non c’e’ stato un solo atto da parte di Fini che non sia stato improntato alla correttezza istituzionale. Fini – conclude Casini – e’ soggetto politico, partecipa al dibattito e quindi viene anche attaccato. Di che stiamo parlando?".
Il caso Fini continua…
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