Aumento dei prezzi al bar della Camera dei Deputati, come è già accaduto per quello del Senato. Al loro rientro, i deputati per bere un caffè dovranno pagare 10 centesimi in più (80, rispetto ai 70 del passato). Aumenterà di 10 centesimi anche il cappuccino (costerà 1euro e 10centesimi anzichè 1euro), così come il cornetto (da 80 a 90centesimi).
Gli aumenti toccheranno anche aperitivi (3,50 euro anzichè 1,50), succhi di frutta (da 1 a 2euro), tranci di pizza, tramezzini (50 centesimi in più). Insomma, in media gli aumenti girano intorno ai 2euro, a seconda di ciò che si consuma; in questo modo, i prezzi del bar di Montecitorio si avvicinano a quelli dei bar delle nostre città, quelli che frequentiamo noi comuni mortali.
Certo, per combattere la crisi tutto va bene e tutto fa brodo: certo è che agli italiani i costi della politica che interessano davvero sono ben altri, altro che 10centesimi di aumento per il caffè degli onorevoli. Qualcosa che poi, detto francamente, ci pare quasi una presa per i fondelli. Sai che sacrificio, per un parlamentare che ogni mese si vede depositata sul proprio conto in banca una somma che gira intorno ai 14mila euro, sborsare 10centesimi un pià per un espresso, o 1euro in più per un succo di frutta.
L’augurio, come cittadini, è che il governo Monti, anzichè pensare a tartassare sempre e solo i soliti noti, quelli che hanno già dato e che non hanno altro da dare perchè ormai a loro è stato tolto tutto, pensi piuttosto ai ricconi italiani, quelli veri, quelli che hanno patrimoni di svariati milioni di euro. E poi ai politici, che se chiedono sacrifici al popolo devono essere i primi disposti a farli. Altrimenti tutto è solo uno specchietto per le allodole, mentre il popolo ogni giorno è costretto a stringere la cinghia sempre di più.
PS In tutto questo clima di tagli, con la crisi che colpisce l’Italia e gli italiani, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano va in vacanza a Capri. Ecco, appunto.
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