Cambia la ‘cartella clinica’ nelle corsie di pediatria degli ospedali italiani: ‘nuove’ malattie sono infatti in aumento tra i piu’ piccoli, prendendo il posto delle patologie acute e delle infezioni ‘tradizionali’. Un aumento esponenziale si sta infatti registrando, negli ultimi anni, per le malattie rare, quelle genetiche, oncologiche e psichiatriche. Un cambiamento questo che impone, affermano i medici, una riorganizzazione ai reparti pediatrici ospedalieri. A puntare i riflettori sul fenomeno sono gli esperti riuniti per il VI Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Pediatria Ospedaliera (SIPO) in corso a Roma.
Cambiano, dunque, le necessita’ di cura non solo degli adulti, ma anche dei bambini che vengono assistiti in ospedale. Se le malattie acute predominavano fino ad alcuni decenni fa, oggi, avvertono i pediatri, si assiste a un costante aumento di quelle croniche, con tutto quello che cio’ comporta anche in termini di sostenibilita’ economica. "Negli anni – spiega Francesco Paravati, Presidente SIPO – e’ mutata l’epidemiologia delle malattie pediatriche: quelle infettive impattano meno rispetto al passato sulle risorse per l’assistenza. Tali patologie, tra le principali cause di morte infantile nella prima meta’ del secolo scorso, sono in calo vertiginoso, anche grazie alle strategie preventive vaccinali e alle migliori terapie".
Al contrario, ad esempio, stanno cominciando a fare capolino le malattie "da importazione": tubercolosi (particolarmente presente nell’Est Europa e con 500 nuovi casi in Italia tra il 2010 e il 2012), malaria (che ogni giorno fa circa 3.000 vittime tra i bambini africani), meningite (che presenta circa 800 casi l’anno nel nostro Paese che possono essere contrastati da un’efficace strategia preventiva quale la vaccinazione). Il dato ‘nuovo’, pero’, sottolinea Paravati, e’ che ”in questi anni abbiamo assistito a un aumento esponenziale delle malattie legate alla cronicita’ e ai bisogni complessi, come ad esempio le malattie genetiche e quelle rare che interessano circa 50.000 pazienti in eta’ pediatrica".
Ne deriva che anche i reparti di pediatria degli ospedali italiani dovranno essere riorganizzati, e’ il monito degli specialisti, soprattutto alla luce dei bisogni di salute emergenti, per dare risposte adeguate ai pazienti con malattie ‘complesse’. Una riorganizzazione, rileva la Sipo, che dovra’ prestare attenzione anche alla riabilitazione pediatrica e alle cure palliative, che attualmente interessano circa 11.000 bambini. "La pediatria ospedaliera – conclude Paravati – ha dunque di fronte a se’ nuove sfide, che non si esauriscono nel dover fare i conti con i tagli che si profilano all’orizzonte per il comparto sanitario, ma riguardano anche i nuovi bisogni di cura dei piccoli pazienti accolti negli ospedali".
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