Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, in una intervista a Il Foglio, a proposito dell’attuale situazione politica italiana, commenta: “Sono esterrefatto e molto preoccupato”, “il Pd dovrebbe immediatamente smetterla di parlare di renziani e antirenziani… Dovremmo cancellare l’assemblea, dovremmo evitare altri dibattiti ombelicali, e organizzare subito una mobilitazione delle forze sociali del paese per difendere la collocazione europea dell’Italia”.
Secondo Calendia “qui siamo oltre la differenza tra programmi politici. Lega e Cinque stelle sono usciti allo scoperto con un programma che nega alla radice la collocazione internazionale dell’Italia, un progetto che stravolge il funzionamento delle istituzioni democratiche. Stiamo parlando della storia e dei valori del nostro paese. Per questo dico che dobbiamo farci forza attiva per mobilitare i partiti, anche gli altri, e poi le forze economiche, produttive e sindacali. L’argine a questa deriva pericolosissima deve arrivare dall’interno del paese, non da fuori. Dobbiamo reagire noi. Adesso”.
“Bisogna che qualcuno batta un colpo – aggiunge -. Non è possibile che alle 18 del giorno dopo, passate quasi ventiquattro ore dall’aver letto la bozza del famigerato contratto di governo, ancora la Confindustria non abbia detto mezza parola”, “quella bozza, andatevela a leggere, dimostra che loro hanno un’idea per così dire fragile della nostra collocazione in Europa. Quel testo dimostra che loro sono disposti a uno scontro frontale con l’Unione e persino a ipotizzare la nostra uscita dalla moneta unica. E inoltre rivela un grado di impreparazione mai visto prima. Da provocare i brividi”, “sono convinto che persino Di Maio sappia che sono fesserie. Fesserie pericolose”.
La conclusione di Calenda: “Il Pd, anziché discutere del congresso e delle primarie, deve capire che siamo di fronte a una situazione emergenziale” mentre “ho l’impressione che ci sia la tendenza a trattare questi signori come dei simpatici dilettanti. Se avremo un governo che torna indietro, se non saremo in grado di esprimere una visione razionale di come cambiare l’Europa, allora l’Italia è a rischio. E bisogna dirlo”.