Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato dal Corriere della Sera fa un bilancio di questo primo anno di governo: “Ho sempre cercato di essere oggettivo. Quando ho dovuto difendere il governo, anche dagli attacchi del ministro dell’Interno francese, l’ho fatto, quando bisognava votare la riforma fiscale che veniva dalla delega Draghi, l’ho fatto, ho cercato di essere il meno partigiano possibile. Però devo dire che a parte la posizione sull’Ucraina, la chiusura del Superbonus e la prima legge di Bilancio, quella fatta sulla scorta di Draghi, il resto si può descrivere con pochissime parole: il nulla”.
“Sulla giustizia dovevano cambiare tutto e hanno solo inserito dei nuovi reati, sulla sanità non hanno fatto niente, sulla scuola hanno cambiato solo il nome del ministero, il Pnrr è completamente fermo, sul fronte delle infrastrutture, a parte i vaneggiamenti di Salvini sulle centrali nucleari e sul Ponte, non si muove nulla” spiega Calenda. “L’immigrazione non sanno come gestirla e la politica industriale, tolta l’Alitalia, su cui hanno fatto molto in ritardo quello che io avevo proposto al Parlamento, è ferma. Io mi domando cosa facciano tutto il giorno”.
“La vicenda dei fuorionda di Giambruno, che sono al limite dell’etica professionale, è una sconcezza. Del resto, non mi è mai piaciuta la pubblicazione dei fuorionda e questi senza dubbio danneggiano l’immagine della presidente del Consiglio. Sono anche contrario alle foto apparse sui media di Giambruno con la figlia. C’è una bambina di mezzo, basta”.
“Credo che Meloni abbia risposto molto bene e sono solidale con lei. Avendo quattro figli, comprendo la sua preoccupazione per la bambina, che ha 7 anni, e che comunque è in grado di leggere e di capire le cose”.