‘Caligola’ arriva dopo che i primi due mesi dell’estate hanno fatto registrare in Italia temperature bollenti con valori superiori di due gradi rispetto alla media con pesanti effetti sulla vita delle persone, sugli animali e sulla natura. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che "l’arrivo del sesto potente anticiclone dell’estate avviene dopo che il mese di luglio si e’ chiuso con 1,94 gradi in piu’ rispetto alla media i classificandosi al sesto posto tra i piu’ caldi da oltre due secoli mentre quello di giugno con +2,6 gradi si era classificato al terzo posto".
Le regioni piu’ bollenti dell’Italia "sono quelle del centro Italia dove il termometro nei due mesi considerati ha fatto registrare valori superiori di oltre 3 gradi alla media del periodo di riferimento 1971-2000 – sottolinea la Coldiretti – quasi il raddoppio (+93%) rispetto allo scorso anno del numero di incendi scoppiati, con 4700 roghi registrati dall’inizio dell’inizio dell’anno alla fine di luglio dalla forestale, ma anche un crollo dei raccolti nazionali con perdite per l’agricoltura stimate pari oramai ad un miliardo".
“Una situazione frutto dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano in Italia con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali e una modificazione della distribuzione delle piogge, in tutto nell’ambito di una tendenza al surriscaldamento – precisa la Coldiretti – negli ultimi anni si sono succeduti i record dovuti all’innalzamento delle temperature in Italia con il 2011 che si e’ classificato al terzo posto anche se il record assoluto degli due secoli rimane assegnato al 2003".
Gli effetti si sono fatti sentire "sui cicli della natura e sulle coltivazioni con un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che e’ arrivato quasi a ridosso delle Alpi e nella Pianura Padana dove si coltivano grandi quantita’ di pomodoro e di grano duro per la pasta- precisa la Coldiretti- un effetto che si estende in realta’ a tutti i prodotti tipici".
Il riscaldamento provoca infatti anche "il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini – conclude la Coldiretti – una situazione che di fatto mette a rischio di estinzione il patrimonio di prodotti tipici ‘made in Italy’ che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani".
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