Ditelo, e ce ne restiamo a casa. Era la sensazione diffusa tra gli azzurri, tra ieri sera e stamattina nel ritiro di Zurigo. A urlarlo forte e’ stato Cesare Prandelli, ct della nazionale che vuol sorridere e ripulire l’immagine dello sport piu’ popolare. ‘Se qualcuno dicesse che per il bene del calcio italiano e’ bene che questa nazionale non vada agli Europei, nessun problema: ce ne restiamo a casa’, ha detto a poche ore dall’amichevole con la Russia. E all’indomani della nuova bufera del calcioscommesse, l’informativa della Guardia di Finanza sui movimenti di 1,5 milioni di euro dal conto corrente di Buffon.
La proposta choc da’ un altro scossone, e stavolta per rimettere in sesto una nazionale frastornata da cinque giorni di mazzate. ‘No, l’Italia deve andare – la replica dall’Italia del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri – L’Europeo e’ un’importante competizione internazionale: andate, e vincete’. ‘Voglio vedere il mio Paese all’Europeo: l’uscita di Prandelli mi ha sorpreso’, ha aggiunto Marco Tardelli, vice di Trapattoni sulla panchina dell’Eire, e rivale degli azzurri a Euro 2012.
Una provocazione, evidentemente, anche per far da scudo alla squadra azzurra. Ritirarsi dalla competizione al via tra 7 giorni proprio non e’ possibile, oltre che impensabile. Non e’ mai successo nella storia dell’Uefa, neanche nel ’92 con la Yugoslavia smembrata dalla guerra civile ma esclusa per decisione della confederazione europea. Talmente paradossale, come idea, da non essere neanche tradotta nei regolamenti europei in possibili sanzioni, che sarebbero evidentemente inevitabili e severe. Tanto e’ virtuale qualsiasi ipotesi, quanto concreta la rabbia di Prandelli. ‘Io dico no alle crociate – e’ stato il durissimo sfogo del commissario tecnico ai microfoni di RaiSport – Se sono fatte per costruire, va bene; se solo per distruggere, allora dico no. Lo ripeto: per me, personalmente, rimanere a casa non sarebbe un dramma’.
Ad aver scosso Prandelli sono state le accuse di aver trattato Bonucci in modo differente da Criscito, che oggi e’ tornato a ribadire di esser convinto ‘che alla fine saranno in tanti a dovermi chiedere scusa’. ‘Non ci sono due pesi e due misure – ha ribadito invece Prandelli – Differenze per la Juve? No, i giocatori della Juve non hanno ricevuto alcun avviso di garanzia. Lo ribadisco: chi li riceve, non partecipa all’Europeo’.
Il fatto e’, torna a dire Prandelli che in questi giorni non si era mai nascosto dietro garantismi di facciata, ‘che vorremo parlare di calcio, ma sappiamo che non si puo’: ci sono cose piu’ importanti. L’ho detto, questi ragazzi hanno la fortuna di fare un lavoro bellissimo, di allenarsi o giocare: ma sono due o tre ore al giorno, poi la pressione la sentono anche loro’. Come Buffon, ‘forte e con personalita’, cosa che gli consente di nascondere col sorriso quel che ha dentro’: ma sono proprio le accuse rivolte al portiere – non indagato ma inseguito da un sospetto – ad aver fatto perdere la pazienza al commissario tecnico. ‘Sono le prese di posizione gratuite quelle che mi amareggiano – la conclusione – Vengono fatte senza pensare alle conseguenze che hanno. Nonostante il poco tempo, noi questo Europeo lo stiamo preparando al meglio. Se ce lo lasciano giocare…’.
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