Calciopoli, risarcire la Juventus e condannare i veri colpevoli!
Ormai gli “inciuci” che si ordirono a ridosso del 2006 plasmando Calciopoli sui “Gobbi” sono diventati il segreto di Pulcinella, e mi esprimo così, poiché proprio a Napoli sono stati svelati la maggior parte degli arcani. E un vero arcano è stato quello delle schede svizzere, con celle che si attivavano incollate ad arbitri da tutt’altra parte rispetto a dove avrebbero dovuto trovarsi, mentre la media punti della Juventus è risultata inferiore con gli “svizzeri” piuttosto che con i senza-scheda, infatti, in tribunale davanti a questa argomentazione l’imbarazzo è stato evidente; bel modo di fare i propri interessi.
Sarebbe interessante invece sapere cosa ne pensa Meani, poiché anche lui chiacchierava con gli arbitri e in modo proficuo a quanto pare. Se queste conversazioni fossero saltate fuori dal cilindro come sarebbe andata? Perché per così tanto tempo il cilindro è sparito? Chi indovina vince una bambolina! Trovare delle risposte per i detrattori della Juventus è complicato, specie appunto dopo le rivelazioni del processo napoletano.
Qualcuno, poco informato sui fatti in divenire, scuote il capo riguardo alla condanna a Giraudo nel rito abbreviato, però va ricordato che siamo al primo grado di giudizio, e che la bislacca sentenza è nata dalle informative del buon Auricchio (chissà come se la passa?) che erano sbrindellate come le calze di seta di una spogliarellista cocainomane. Abbiamo anche dei cd che non si aprono, brogliacci raffazzonati che non si traducono in qualcosa di comprensibile, telefonate omesse, errori di compilazione, risultati scambiati, raccattati dalla rosacea. Mancano solo i nani e le ballerine!
Ricordate Paparesta dato per disperso sull’Aspromonte in catene in mano all’anonima sequestri o nelle grinfie di qualche terrorista schizzoide con la maschera di gomma di Luciano Moggi? Ebbene, la Procura di Reggio Calabria ha archiviato il caso perché “il fatto non sussiste”, ma tanto per sentire puzza d’incastro, le telefonate assolutamente scagionanti tra l’arbitro barese e Pairetto ai tempi non sono state rivelate, e secondo voi perché? Intanto va detto che Paparesta sta benissimo, gode di ottima salute e non è stato mai pagato un riscatto per riaverlo tutto intero. Scavando e scavando, udienza dopo udienza, dopo migliaia di intercettazioni, insomma, l’unico brandello di sospetto che poteva far alzare il sopracciglio riguardo Moggi era un confronto di griglie ipotizzate da Bar dello sport, che nemmeno si realizza, invece Meani e Facchetti le griglie le chiedevano e le ottenevano eccome. Non puzza anche questo d’incastro?
Ora sappiamo anche che il sorteggio non fu mai truccato da chicchessia, almeno non da Moggi, poiché visto tutto quello che è emerso su dirigenti di altre società, forse tra due giorni scopriremo che in quelle palline c’era un micro chip telecomandato e programmato per aprirsi alla fine del campionato e cantare: “amala, pazza Inter amala….” E poi autodistruggersi!
Quei sorteggi erano nelle mani dei giornalisti e non è emerso nulla di anomalo, sempre a Napoli s’intende. Sistemati i sorteggi, il presunto principe dal male, sempre Luciano Moggi, avrebbe dovuto conoscere in anticipo le designazioni arbitrali, poiché risulta informato dalla sua segretaria alle 11.53 dei nomi usciti, ma sull’Ansa la notizia era fruibile già alle 11.21, sempre come si fa al bar dello sport. Invece, guarda un po’, Cellino e Meani le conoscevano prima di Moggi, e Giacinto Facchetti le conosceva il giorno prima. La puzza d’incastro comincia a farsi insostenibile, un vero olezzo.
Tutti avevano in serie A dei rapporti amichevoli con Bergamo e Pairetto, quindi anche Luciano Moggi, però non era lui ad avere degli abboccamenti in cene riservatissime a campionato in corso, e a organizzare incontri in certi ristorantini nel giorno di chiusura, parcheggiando in modo “discreto”. Qualcuno ha anche accusato Moggi di voler far slittare il campionato, cosa non accaduta che allegramente e con molta disinvoltura è riuscita ad Adriano Galliani almeno per una partita, lui sì che ha cenato con Collina, l’uomo del mistero che non dice nulla e ci fa dubitare.
Chi ha avuto beneficio da tutto questo?
Allora giù la maschera, i veri colpevoli sembra proprio che siano saltati fuori, basta con il segreto di Pulcinella e la minigonna della prescrizione che mostra le mutande bucate di Moratti. Che si risarcisca la Juventus e si condannino i veri colpevoli.
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