Lentamente e poi in modo sempre più incalzante, abbiamo capito com’è nata Calciopoli, e da chi; tuttavia eravamo pochi in un mare di disinformazione o addirittura di non informazione a volere la verità. Oggi però le notizie sono filtrate in modo inesorabile, sfondando le porte dei tribunali, viaggiando sulle spalle dei tifosi, invadendo i blog, Facebook, Twitter e andando di bocca in bocca a dispetto dell’autocensura impostasi da “pseudo giornalisti” che sono stati surclassati dagli eventi, dalle notizie che prima o poi vengono a galla. Non esiste il delitto perfetto e ora ne abbiamo avuto la riprova in modo inconfutabile.
L’Inter c’è dentro con tutte le scarpe e la prescrizione è una carta velina toccata dal fuoco della nostra volontà. Sapremo mai in modo definito il ruolo di Telecom? Quali rapporti il colonnello Auricchio ha avuto con Baldini (conoscenza negata in tribunale)? Di colpo scomparvero 180.000 telefonate, per amore di verità poi resuscitate da chi ha lavorato nell’ombra, per arrivare ad oggi. Che dire di Coppola che ha denunciato presunte pressioni ricevute a favore dell’Inter, per nascondere telefonate scottanti? Come non ricordare il momento in cui Moggi finì nell’occhio del ciclone, e tutti i giornalisti come iene a buttarsi su “Don Luciano” per dilaniare ciò che restava della sua reputazione, alla faccia dell’etica, senza verificare le notizie, come ogni straccio di giornalista dovrebbe fare? Perché tanta parzialità e omertà da parte di molta stampa nazionale?
Questo gioco al massacro però si è incrinato davanti alla verità emersa in tribunale, grazie a persone come noi, senza usare il vestito stropicciato della modestia. Persone come me, una donna che si scontra con la spocchia di molti uomini esperti di sport, o di semplici tifosi che s’ingegnano per capire e far sapere la verità. Abbiamo scritto articoli, fiumi d’articoli, blog, libri, editoriali nel web o parlato alla tele, e senza abbassare la testa. Abbiamo difeso baluardi come Nicola Penta, e Prioreschi e proprio grazie a quest’ultimo, alla sua testardaggine sono state scoperte le intercettazioni fondamentali per inchiodare il colpevole o i colpevoli, e scagionare Luciano Moggi.
Qualcuno ha detto che è solo calcio, ma sappiamo che non è vero. Più che mai si deve perseguire la verità e fare chiarezza, affinché lo sport, che deve essere pulito, lo sia davvero, perché sia esempio e insegnamento per i più giovani.
Il 27 settembre ci sono state sette ore di fuoco incrociato a Napoli durante l’udienza, e sembrava estate piena. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato. L’avvocato di Luciano Moggi ha chiesto alla giudice Casoria la trasmissione degli atti per falsa testimonianza in aula dei testi Nucini, Franco Baldini e Auricchio; inoltre anche la trasmissione degli atti alla procura di Roma per i reati di falso ideolo¬gico, abuso in atti d’ufficio e calunnia nei confronti di Moggi e per tutti coloro che hanno partecipato all’indagine di Calciopoli. La sensazione è che non si sia vicini alla fine della vicenda, ma solo a una svolta decisiva. Il processo va verso la conclusione, ma i danni fatti sono stati ingenti, le carriere di alcuni calciatori e non solo danneggiate; e allora qualcuno dovrà rendere conto di tutto questo.
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