"Proporsi, imporsi". Sono le linee guida che Zdenek Zeman tentera’ di trasmettere alla sua Roma sin dai primi giorni del ritiro che scattera’ all’inizio di luglio. Il tecnico boemo, alla seconda esperienza sulla panchina giallorossa dopo i due anni dal 1997 al 1999, ha infatti le idee chiare su quello che vorra’ vedere in campo da Totti e compagni. "Spero che i giocatori si adatteranno a me: mi sento l’allenatore e penso di dover guidare la squadra dando degli indirizzi tecnici e tattici, vediamo se ci si riuscira’ – le parole di ‘Zdengo’ ai microfoni di Roma Channel – In questa squadra ci sono tanti giocatori di talento e speriamo che riusciremo a sfruttare questo talento per fare dei risultati. Spero riusciremo a dare qualche soddisfazione ai nostri tifosi, regalandogli quello che non gli ho regalato nei primi 2 anni".
Di sicuro non mancheranno i gol, marchio di fabbrica di Zemanlandia. "Per il mio tipo di gioco ci deve essere sempre una delle tre punte che puo’ essere servita, con me gli attaccanti hanno sempre segnato – ha ricordato il boemo, maestro delle verticalizzazioni – Nel mio calcio cerco di eliminare le cose inutili, e per me il passaggio orizzontale se non c’e’ nessun avversario che ti copre e’ inutile, e’ solo prestarsi la palla.
Bisogna cercare di fare sempre qualcosa che abbia un significato". Insomma, una impostazione diametralmente opposta a quella del suo predecessore, Luis Enrique. "Ma e’ normale che uscendo dalla scuola del Barcellona, dove si gioca tanto sul possesso, devi preparare a lungo l’azione che ti porta alla conclusione – ha sottolineato Zeman – Io sono piu’ veloce, nel senso che facendo tanto possesso si riesce a dare tempo all’avversario di sistemarsi in difesa ed e’ normale che contro un avversario chiuso e’ piu’ difficile rispetto ad una difesa non preparata, non sistemata. Luis Enrique aveva abolito i ritiri pre-gara? Alla Roma secondo me e’ utile farli".
Cosi’ come sara’ utile, anzi indispensabile, rinforzare il reparto arretrato (in arrivo dal Corinthians i brasiliani Dodo’ e Castan), mentre centrocampo e attacco non dovrebbero subire stravolgimenti. Forse anche perche’ potranno contare su De Rossi e Totti. Sull’utilizzo del primo Zeman e’ stato chiarissimo: "Per me non e’ un regista alla Pirlo, ma e’ un centro mediano che puo’ dare equilibrio alla squadra. Poi che possa giocare in tutti i tre ruoli del centrocampo e’ un altro discorso, dipende sicuramente da quello che serve alla squadra". "Se il centro mediano e’ piu’ bravo in fase difensiva che offensiva puo’ avere accanto giocatori tecnici" ha quindi aggiunto Zeman, lasciando pensare a un centrocampo a tre con De Rossi mediano e Pjanic ("come mediano basso non lo vedo, come interno si’") e un altro elemento (Marquinho?) ai lati. In attacco, invece, spazio a Totti che "rimane il giocatore piu’ forte che ho avuto a disposizione nella mia carriera".
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