La Milano che sorride ha tinte nerazzurre. C’e’ chi, come Andrea Stramaccioni, oltre al sorriso ha mostrato una incontenibile esultanza finendo nel mirino di Enrico Preziosi che non ha gradito il comportamento del tecnico a fine partita. ‘A me non e’ piaciuto Stramaccioni con quegli eccessi di entusiasmo, quella voglia di gridare e di alzarsi – ha notato il presidente del Genoa -. Lui e’ giovane, ancora deve capire che ci vuole anche un po’ di rispetto. Certi entusiasmi bisogna trattenerli, in campo deve esserci il rispetto per l’avversario’. Stramaccioni la stracittadina l’aveva gia’ vinta sei mesi fa, ma soffrendo molto meno. Allora al triplice fischio, la tensione lo aveva abbandonato da tempo, mentre ieri sera il gesto di Valeri a mostrare la via degli spogliatoi e’ stato liberatorio per tutti gli interisti. ‘E’ una vittoria che vale triplo, perche’ siamo rimasti in dieci e abbiamo resistito all’urto finale del Milan soffrendo meno di quanto avremmo dovuto – ha dichiarato il tecnico, presente al master di Coverciano – E’ un bel risveglio, ancora di piu’ sapendo di aver giocato in condizioni difficili.
Disputare tutto il secondo tempo in dieci ci ha costretto a tirare fuori doti diverse, che ci hanno messo a dura prova e ci fanno ben sperare per il futuro’.
Proprio guardando al futuro, Massimo Moratti ha chiamato Stramaccioni lo scorso anno al timone, quando la nave era allo sbando e aveva bisogno di forza giovane. Un azzardo, mettere un esordiente senza alcuna esperienza fuori dal settore giovanile a guidare un club tra i piu’ importanti al mondo. Come passare dai kart alla Formula Uno, ma se poi si sa dimostrare di poter stare al volante e’ normale che i paragoni comincino a fioccare, anche quelli piu’ scomodi. ‘Le parole del presidente – ammette Stramaccioni – mi riempiono di orgoglio, io posso dire che il paragone con Mourinho mi fa sorridere, perche’ io non sono nessuno e lui ha vinto ovunque. Detto in modo serio e’ ridicolo, quello simpatico fa piacere’. Forse cosciente di essersi fatto trasportare dall’entusiasmo, oggi Moratti ha fatto un piccolo passo indietro. ‘Dobbiamo sempre fare paragoni, certamente il tecnico mostra sempre piu’ personalita’ e attenzione. Per fare certe cose ci vuole anche la giusta umiltà’. Insomma, bisogna rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare per migliorare il gioco e avere maggiore continuita’.
A partire dal prossimo turno, nel quale per calendario sono previste Juventus-Napoli, Lazio-Milan e Inter-Catania. Sulla carta, il compito piu’ agevole e’ quello dei nerazzurri. ‘Le prime due della classifica – dice Moratti – hanno mantenuto piu’ o meno la stessa squadra, i bianconeri hanno vinto il campionato e si sentono forti. Obiettivamente sono delle belle squadre e noi stiamo tentando di metterci allo stesso livello. Certamente la vittoria nel derby ci da’ una bella spinta, se decisiva non lo so, ma era una gara importante per il morale. Sta a noi, al tecnico, ai giocatori e al pubblico mantenere questo spirito’. Il presidente non parla delle polemiche arbitrali che liquida cosi’: ‘Sono abituato da tanti anni ad essere dall’altra parte e a non dire nulla’.
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