Alla Pinetina e’ stato il giorno di Walter Mazzarri. Una lunga conferenza stampa in una sala gremita di giornalisti. Il tecnico ha presentato il suo staff, sottolineando che rimarranno sia Giuseppe Baresi sia Ivan Ramiro Cordoba: Frustalupi sara’ il vice-allenatore, Pondrelli il preparatore atletico, Vigiani collaboratore tecnico sul campo, Papale preparatore dei portieri, Concina e Nitti osservatori, Santoro il consulente tecnico. Il neo tecnico e’ apparso determinato a guidare l’Inter verso la rinascita.
"Se sono venuto a Milano e’ perche’ voglio che questa squadra possa tornare ai livelli che le competono. Credo molto nei miei metodi di lavoro, basti pensare che un mio ex giocatore, Nicola Amoruso, dato per finito da tre anni, con me alla Reggina e’ sembrato rinascere. Se credono in quello che gli proponiamo il 90% dei giocatori dell’Inter sopportera’ tutto per fare grandi partite. Bisogna fare risultati subito e poi pensare di costruire un progetto. I tempi che vengono concessi ad un allenatore di calcio sono brevi. Dobbiamo dare subito un’impronta e convincere i giocatori che l’idea che ho del calcio e’ quella giusta". Mazzarri ha deciso di lasciare il Napoli e catapultarsi nella realta’ milanese, consapevole che non sara’ semplice cambiare il volto dell’Inter, reduce da una stagione fallimentare. "Lasciare il Napoli e’ stata una scelta a se’stante. Avevo gia’ pensato di farlo alla fine del quarto anno. Poi e’ arrivata una richiesta che mi ha dato stimoli. Il presidente dell’Inter mi ha voluto incontrare e mi e’ piaciuto tanto. Ho avuto anche altre richieste ma per rispetto non diro’ da quali squadre sono arrivate".
"Io credo che la rosa dell’Inter deve dare risultati piu’ alti di quelli raggiunti lo scorso anno. Questa non e’ una critica a chi mi ha preceduto ma voglio valutare tutti i ragazzi che la societa’ mi mettera’ a disposizione da questa estate. Consideriamo la scorsa stagione come un’annata anomala". Quindi il tecnico nerazzurro ha detto la sua sul perche’ Massimo Moratti ha deciso di puntare su di lui: "Sa come lavoro sul campo perche’ ormai sono tanti anni che alleno in A. Io sono accentratore, un punto di riferimento per tutti i collaboratori. Mi piace assumermi tutte le responsabilita’. Moratti cercava un tecnico come me, con le mie caratteristiche.
Io paragonato a Mourinho? Ogni allenatore e’ diverso da un altro. Spero che il meglio debba ancora venire, voglio lasciare un segno all’Inter. Stimo Mourinho anche se qualche volta ci siamo scontrati perche’ siamo tutti e due tecnici che vogliamo vincere". L’ex allenatore del Napoli ha anche precisato che con lui giochera’ chi e’ in condizione ottimale. I giocatori piu’ anziani sono messi in guardia: "Se ho dei punti fermi nella rosa dell’Inter? Ogni allenatore ce l’ha. Non vi dico i nomi ma ce l’ho. Avere tanti giovani e arrivare nei primissimi posti non e’ sempre facile. Serve la giusta miscela fra esperienza e gioventu’. A me piacciono i giovani ma se la richiesta e’ di arrivare nei primi posti nel campionato italiano e lottare alla pari con Milan e Juve, allora serve anche l’esperienza di giocatori piu’ avanti con l’eta’. Tutto dipende se il giocatore ‘vecchio’ e’ ancora in grado di allenarsi a certi ritmi. E’ questo che fa la differenza. Poi bisogna vedere se inconsciamente ha ancora la voglia di allenarsi. Sono sicuro che potro’ dare nuovi stimoli a giocatori che voi considerate ‘vecchi’".
Uno dei punti deboli di Mazzarri resta il carattere un po’ fumantino. "Negli ultimi anni ho cambiato atteggiamento – ha dichiarato – Ho fatto solo una conferenza dopo la Supercoppa di Pechino mirata a dare un contributo perche’ quella fu una gara particolare. Poi, non ho piu’ parlato degli arbitri o l’ho fatto senza polemiche". Mazzarri si e’ presentato come un vero leader: "Credo di essere stato, in 12 anni da professionista, un allenatore che basa tutto sul rispetto delle regole. I successi nel calcio partono da lontano, dalla cura dei dettagli e dalla cultura del lavoro e del sacrificio. Sono considerato un tattico, uno che vuole dare un’impronta alle proprie squadre. Nel calcio attuale, oltre ai valori tecnici e’ fondamentale la preparazione fisica e la mentalita’. L’allenamento e’ sacro, e’ questa la prima cosa che diro’ ai ragazzi. L’importante e’ che la rosa conosca i codici, senza dover improvvisare. Il mio rapporto con Cassano? Ho avuto un rapporto ottimo con lui come con tutti i giocatori che ho allenato. Gli interessi personali vengono dopo, e’ questa l’idea cardine".
Infine un commento sulla possibile cessione di quote societarie da parte dell’ Inter: "Qualsiasi soluzione che aiutera’ l’Inter a crescere andra’ bene". Sul tema e’ tornato a parlare Massimo Moratti in una serata per la Bocconi Alumni Association: "Ho letto dei numeri pazzeschi, non veri. La questione non e’ vendere la squadra, ma ricostruire la societa’. Indonesiani? Non sono gli unici, ci sono dei ritorni di fiamma. Vedremo chi si fara’ avanti e se possiamo fare un passo importante come cedere quote dell’Inter".
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