Il calcio spagnolo ha un “clasico”, il fin troppo reclamizzato confronto fra Real Madrid e Barcellona appena risoltosi con una vittoria "all’italiana" di Mourinho che ha schierato i Blancos secondo lo schema "9-1" – paradossale ma non troppo – caro a Fabio Capello, i cui successi madrileni non furono graditi perché macchiati di "catenaccio".
I tempi cambiano, evidentemente, e le vittorie vengono salutate con gioia comunque. Basta rammentare la simpatica definizione con cui gli inglesi hanno salutato il successo del Chelsea sul Barça: "partita di una bellissima bruttezza".
In Italia si aspettava il ritorno della Juventus per rimettere in scena non solo il classicissimo Derby d’Italia fra bianconeri e nerazzurri – dal quale Ranieri è uscito con le ossa rotte – ma anche il confronto-scudetto fra Juve e Milan e l’ormai archiviata sfida fra la Signora e la Roma, riesumata con molta fantasia dai cronisti che addirittura s’erano immaginati un summit fra Del Piero e Totti, gli ultimi eroi di un calcio favoloso. In una notte – forse la più bella nel bellissimo Juve Stadium – Antonio Conte ha vinto il confronto a distanza con il Milan, finito nelle grinfie di un audace Bologna e salvato in extremis dal solito Ibrahimovic, e stravinto il nostalgico derby con la Roma portata da Luis Enrique alla disfatta con scelte che saranno drammaticamente discusse e che potrebbero costargli il seguito dell’avventura giallorossa. Forte di chissà quali presagi – compreso il volo degli uccelli nel cielo della Capitale – il tecnico spagnolo ha minacciato sfracelli, è andato a Torino per vincere, ha rinunciato al "vecchio Totti" (che aveva appena detto "voglio giocare fino a 40 anni"), ha snaturato il ruolo tecnico di De Rossi ed è stato castigato impietosamente: una doppietta di Vidal in cinque minuti (al 4′ e all’8) quando ancora la Roma non era riuscita a distendersi sul campo con un minimo di logica, e ancora un gol di Pirlo su rigore nel primo tempo al 29′ dopo l’espulsione del povero Stekelenburg offerto al massacro; Marchisio ha fatto poker all’inizio della ripresa, quando ci si aspettava dal Luis Enrique pentito una Roma rivoluzionata… Il resto non ha storia. Ne ha, piuttosto, la Juve tornata a dominare la scena calcistica nazionale dopo anni di dolore e di buio. E’ stato tentato di tutto, nei confronti di Antonio Conte, anche di metterlo a disagio con le rivelazioni di un pentito del Calcioscommesse. "Saremo più cattivi di sempre" – aveva risposto il Tecnico-Bandiera. E ha mantenuto la promessa. Consentendosi il lusso di risparmiare i giallorossi dopo avergli inflitto un umiliante 4 a 0. Forse il peggior affronto, ripensando alle antiche roventi sfide, quando Juventus-Roma era un "clasico".
Nel frattempo a Genova, dopo l’indecente "sequestro" della squadra rossoblù da parte di un gruppo di scalmanati, Preziosi ha esonerato per la seconda volta Malesani sostituendolo con De Canio. Su richiesta degli ultrà, immagino.
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