Ancora silenzio ‘preventivo’ per la Juventus. Nemmeno la sfida con l’Inter induce i bianconeri ad aprirsi ai media, che domani – vigilia del derby d’Italia – resteranno per la seconda volta di fila muti. Un atteggiamento coerente con quello assunto dopo le polemiche di Catania, abbassare o spegnere i toni il piu’ possibile, mantenendo il profilo basso e facendo parlare il campo.
Ma il duello al vertice di sabato e’ sentito, eccome. Andrea Agnelli e Beppe Marotta sono passati a Vinovo per recapitare messaggi positivi; Andrea Barzagli, in una esclusiva a Sky, incorona cosi’ l’Inter: ‘E’ una grande squadra, puo’ essere la nostra rivale scudetto’. Un pizzico di nobilta’, insomma, tra aristocratiche del calcio, sembra ritornare a farsi strada e non si parla solo di arbitri. La Juventus ha capito che l’eterno duello tra i due colori sembra riproporsi anche quest’anno, nonostante il Napoli, al momento in ritardo, rimanga una rivale agguerritissima. Barzagli, uno dei tanti miracoli di Conte e Marotta (riportato a Torino a parametro zero e riavviato ai vertici europei anche con la Nazionale), e’ troppo esperto per non riconoscere subito quanto sia grande l’insidia-Inter: ‘Ha un organico importante e sta riassumendo una dimensione di vertice passando attraverso il cambiamento, come e’ successo a noi, che per la prima volta siamo partiti da favoriti in campionato. Ma dire che siamo destinati a dominare come aveva fatto l’Inter di Mourinho, e’ una parola grossa. Ai nerazzurri toglierei Milito, fortissimo e molto temibile’.
Il grande dilemma della vigilia per Conte e’ se confermare il fenomenale Pogba, che sta esplodendo proprio adesso, sfruttandone il momento magico; oppure tornare all’antico, affidandosi cioe’ allo zoccolo duro ed esperto del centrocampo, come Vidal. L’ago della bilancia potrebbe essere Marchisio, ancora dolorante a una caviglia: se l’azzurro non ce la fara’, il francesino scendera’ in campo. In caso contrario, e’ molto probabile rivedere il centrocampo che finora ha fruttato nove vittorie e un pari, dando un apporto decisivo anche in fatto di gol. Pogba sta stupendo l’Italia intera per la sua straordinaria somiglianza (a parte il carattere e il ruolo) con il primo Balotelli: stessa personalita’, maturita’ tecnica, sagacia tattica e fisicita’ che l’attaccante del City metteva in mostra ai suoi esordi proprio con l’Inter. Conte pero’ vuole dosare il campioncino, anche se e’ convinto della sua grande serieta’: certe gerarchie, insomma, vanno rispettate, nell’interesse di tutti. E’ per questo motivo che c’e’ stata la tirata d’orecchi di Alessio (su mandato di Conte) apparsa magari un po’ eccessiva, sulla leziosita’ di Pogba, che comunque ieri sera ha deciso da solo la partita, mostrando anche i muscoli. Della serata con il Bologna, non e’ piaciuto il disorientamento che la squadra ha avvertito dopo il pareggio degli ospiti. D’accordo, era stato un regalo di De Ceglie e il Bologna non aveva fatto un tiro in porta, ma a venti minuti dal termine e non se ne possono regalare quindici all’avversario prima di riprendersi, come ha fatto capire Alessio.
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