Il nuovo Bando pubblicato dalla Lega Calcio per le stagioni 21-24 per commercializzazione dei diritti audiovisivi internazionali relativi alle competizioni “Campionato di Serie A”, “Coppa Italia” e “Super Coppa Italiana”, esclude uno specifico pacchetto per le Comunità Italiane all’estero, sostituendolo con un generico obbligo, a carico del broadcaster che si aggiudicherà i diritti, di commentare le partite trasmesse in modalità OTT anche in lingua italiana.
Rita Borioni e Riccardo Laganà, consiglieri Rai, osservano: “Il tema è stato discusso nell’ultimo CDA prima delle festività natalizie con nostra estrema preoccupazione. Il valore non solo sportivo e economico del campionato di Calcio, come simbolo di identità e appartenenza, è riconosciuto da tutti e sancito anche per legge. In questo spirito, il pacchetto per le Comunità Italiane all’estero, pur garantendo alla Lega il giusto controvalore economico, consentiva a Rai, attraverso Rai Italia e alla sua distribuzione capillare nelle aree del mondo di maggiore presenza delle nostre Comunità, non solo di offrire agli italiani all’estero un evento sportivo di eccellenza e un’occasione di condivisione e appartenenza, ma anche di soddisfare pienamente quanto stabilito dalla Legge Melandri, che intendeva garantire la massima visibilità degli eventi del campionato ai nostri connazionali lontani”.
“L’eventuale perdita dei diritti di trasmissione del calcio – proseguono – costituirebbe un danno enorme sia per Rai sia per il grande pubblico degli italiani all’estero, che fino ad oggi hanno potuto seguire le vicende del campionato attraverso le trasmissioni di Rai Italia. Un danno di immagine e economico davvero preoccupante e da evitare con tutti gli strumenti a disposizione di Rai. Il legittimo interesse della Lega a massimizzare i profitti non può confliggere con i diritti degli italiani all’estero e con il dovere di Rai come Servizio Pubblico di difendere il proprio ruolo nei loro confronti con ogni mezzo e in tutte le sedi opportune”.
“Rai Italia e i suoi contenuti – dichiarano ancora in una nota congiunta Borioni e Laganà – sono il nostro biglietto da visita. E’ Rai che si affaccia con i suoi programmi migliori verso le comunità di italiani che vogliono mantenere i contatti con il proprio paese d’origine e farsi raccontare attraverso una programmazione specifica cucita su misura per i nostri connazionali. Chiederemo che il CDA venga ragguagliato al più presto, da chi ne ha la responsabilità, sulle possibilità di valorizzare al meglio Rai Italia e poter continuare così a fornire un servizio pubblico all’altezza delle aspettative ai milioni di italiani raggiunti capillarmente in tutto il mondo”.
Si fa sentire anche la senatrice Daniela Sbrollini, responsabile sport di Italia Viva: “La Rai deve garantire il servizio alla comunità di italiani all’estero: e’ previsto dalla legge Melandri. L’eventuale perdita dei diritti di trasmissione del calcio non solo danneggerebbe le nostre folte comunita’ di italiani all’estero, ma costituirebbe un danno stesso per l’azienda”.
“Purtroppo – aggiunge in una nota – la Rai ci sta abituando a scelte incomprensibili, contrarie all’interesse dei cittadini ed estranee alla sua mission, il servizio pubblico. Rai storia, Rai cultura, Rai sport sono esempi chiari di cio’ che intendo dire. L’azienda torni sui suoi passi – conclude la senatrice renziana, non e’ pensabile proseguire su questa strada”.
Si registra anche la posizione del Movimento Associativo Italiani all’Estero, con la dichiarazione dell’On. Mario Borghese, vicepresidente MAIE: “Il calcio è certamente lo sport più amato dagli italiani, anche i nostri connazionali residenti oltre confine devono avere la possibilità di seguire i diversi campionati attraverso Rai Italia, il canale internazionale della televisione pubblica italiana. Ci auguriamo che presto venga trovata una soluzione a quanto sta accadendo: daremo il nostro contributo – conclude il deputato eletto in Sud America – affinchè Rai Italia possa garantire il servizio a milioni di italiani nel mondo”.