Il miglior regalo per i settant’anni non puo’ che essere la speranza di un Milan migliore. Adriano Galliani fa cifra tonda, a un passo da un traguardo storico come dirigente del ‘Diavolo’ (nel 2015 saranno tre decadi) e punta su Filippo Inzaghi per rialzare la testa. Quella appena partita sara’ una stagione senza coppe europee, dopo un’annata tribolata vissuta tra l’esonero di Allegri e la parentesi Seedorf, finita con un turbolento addio. L’ex attaccante non e’ partito benissimo nelle amichevoli, ma ha nell’ad, che curiosamente compie settant’anni nel giorno in cui Barbara Berlusconi arriva a trenta, il suo maggior estimatore.
"Vogliamo riportare in alto il Milan, ieri ho parlato con Inzaghi – dice Galliani a Radio Sportiva – e sono sicuro che faremo bene fin da subito. I tifosi del Milan devono avere fiducia nella societa’ e nel nuovo allenatore. Saranno ripagati". Nella stagione conclusa lo scorso maggio Galliani e’ stato a un passo dal lasciare la dirigenza, ipotesi scongiurata dopo un colloquio con Silvio Berlusconi e un ritrovato feeling con l’altro amministratore delegato, Barbara Berlusconi. "Io mi sento giovane, in forma e spero di continuare ancora per tanto tempo. Spero anche – continua Galliani – che il regalo per me sia una bella stagione per i colori rossoneri. In questi 29 anni di Milan e’ difficile scegliere un episodio singolo tra i miei preferiti, anche se ricordo con piacere quando abbiamo preso Gullit".
Era il 1987, oggi le ragioni del bilancio impongono al Milan di non acquistare altri giocatori se prima non verra’ trovata una nuova destinazione per Robinho. I colloqui con l’attaccante proseguono incessanti, il nodo e’ sempre l’ingaggio, che scoraggia le possibili pretendenti dal Brasile. Solo dopo aver ceduto, i rossoneri potranno lanciarsi su Alessio Cerci, obiettivo numero uno per l’attacco.
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