E’ un raro esempio di ct longevo Morten Olsen. Dal 2000, anno della sua nomina alla guida della Danimarca, sulla panchina azzurra ci sono stati quattro avvicendamenti. L’ex difensore non svela quale sia il suo elisir di lunga vita, ma si concede una bella risata quando deve ripensare all’estate del 2004, a quel pareggio con la Svezia costato l’eliminazione dall’Europeo all’Italia, che anni dopo si e’ trovata a fare i conti con vere combine in casa propria. ‘Che ne penso? Ho paura di dire la verita’ – ha sorriso – Siamo ironici in Danimarca. E’ una questione di mentalita’, noi provammo a vincere quella partita in ogni modo, con la Svezia c’e’ una rivalita’ da cugini’. Piu’ schietto e’ Lars Berendt, direttore della comunicazione della Federcalcio danese che al termine della conferenza stampa borbotta un proverbio che in italiano suona cosi’: ‘Il ladro pensa sempre che gli altri rubino’.
Pensar male va sempre di moda in Italia, e se ne sono accorti anche gli inviati danesi a Milano leggendo delle polemiche che hanno intrecciato le vicende della Nazionale con Juventus-Napoli. Conosce bene le tensioni da Serie A Simon Kjaer, due anni al Palermo e uno alla Roma, convinto pero’ che gli italiani ‘ora diano molta importanza alla Nazionale, soprattutto dopo il Mondiale 2006 e l’ultimo Europeo dove ha fatto bella figura’.
E studiando quelle partite, Olsen inevitabilmente si e’ accorto che dai piedi di Pirlo passa il destino azzurro (‘Se lo lasciamo giocare per noi sara’ molto difficile’), e che Balotelli puo’ essere decisivo: ‘E’ un attaccante strepitoso e’ forte sotto porta e nei passaggi, puo’ risolvere una partita. Ma noi – ha aggiunto – dobbiamo temere tutti i giocatori dell’Italia, se Pirlo non e’ in serata c’e’ sempre un altro come De Rossi’. Per non sbagliare, il portiere Stephan Andersen ha istruito i compagni sulla barriera quando lo juventino calcia le punizioni.
Olsen a Milano spera di vedere una Danimarca diversa da quella che lo ha deluso contro Repubblica Ceca (0-0) e Bulgaria (1-1 nonostante un’ora in 11 contro 10). ‘E’ piu’ semplice rialzarsi contro un avversario come l’Italia che offre molte motivazioni – ha spiegato Olsen – Abbiamo perso quattro punti, per qualificarci dobbiamo conquistarne un po’ in trasferta’.
L’unico attaccante a disposizione w’ Nicklas Bendtner, che gode della fiducia del suo ct nonostante con la Juventus abbia giocato appena una decina di minuti. ‘Ha scelto bene ma e’ arrivato tardi alla Juventus, solo il 31 agosto – ha notato Olsen – E’ la squadra che ha vinto lo scudetto, ci sono tanti bravi attaccanti e non puo’ pensare di trovare subito spazio. Ma sono fiducioso, Bendtner e’ diverso dalle altre punte della Juventus, presto arrivera’ il suo momento’.
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