Niente paura e soprattutto niente cali di tensione: la Juve ha la possibilita’ di coronare un sogno e non deve lasciarsela scappare. Ha un bonus in piu’, rispetto a prima, ma non si illuda che ci sia qualcosa di facile. Per questo dovra’ essere ‘feroce’.
Il pensiero di Antonio Conte sgorga chiaro e inequivocabile, a meta’ tra il messaggio ai suoi e la constatazione razionale di un dato di fatto, senza concedere nulla all’emotività. ‘Preferisco essere a piu’ tre che a piu’ uno – spiega il tecnico – nonostante le responsabilita’ siano aumentate. Ma non devono spaventarci. A un certo punto abbiamo alzato l’asticella e adesso vogliamo realizzare il sogno. Abbiamo un bonus in piu’ rispetto alla scorsa partita, ma sappiamo che e’ ancora molto difficile, che le cinque che restano saranno altrettante finali e che non esistono avversari semplici’. ‘In questi giorni leggo di celebrazioni della nostra impresa – prosegue – e’ giusto e fa piacere, ma se il nostro atteggiamento cambiasse di una virgola, significherebbe non essere pronti, tornare indietro. Non deve accadere e non accadra’, perche’ finora i miei giocatori mi hanno sempre stupito in positivo. Abbiamo sempre avuto umilta’, voglia di aiutarci, spirito di sacrificio e cosi’ deve continuare’. ‘Voglio una Juve feroce per tutte le cinque partite’, sottolinea Conte.
Conte snocciola le occasioni in cui la squadra ha avuto la forza psicologica di lottare anche contro circostanze avverse, dal punto di vista della classifica: ‘Quando eravamo a meno sette e, giocando dopo, eravamo costretti a vincere per non chiudere il discorso; quando eravamo a meno cinque, o anche a zero, a meno uno. E anche a piu’ uno, non abbiamo fallito l’occasione di rispondere e di approfittarne per l’allungo. Noi non abbiamo niente da perdere, se daremo il massimo per non avere rimpianti. Faremo di tutto per realizzare il sogno, ma le celebrazioni non devono toccare ne’ noi, ne’ l’ambiente, ne’ i tifosi’. ‘Annata irripetibile? Non si puo’ dire – osserva – perche’ non conosciamo il futuro. Straordinaria, certo, si”. Qualcuno gli ricorda dei record gia’ battuti e di quelli vicini, avvicinati a nomi importanti come quelli di Bernardini, Capello e Lippi. ‘Certo, sono orgoglioso di essere accostato a loro. I numeri sono importanti, ma diventano decisivi solo se vengono accompagnati dalle vittorie. Da calciatore ho fatto parte della Nazionale in finale con il Brasile in America, ma siccome l’abbiamo persa, nessuno se ne ricorda. Lo sport e’ questo: la storia la scrive chi vince’.
Domani si ritorna al 4-3-3 e Quagliarella e’ squalificato (‘peccato, perche’ e’ uno dei piu’ in forma’, si rammarica Conte): sembra scontato il tridente Pepe-Matri-Vucinic. In ballottaggio a destra Caceres, il favorito, e Lichtsteiner. Turnover? Niente affatto: ‘La squadra sta bene e cerchero’ sempre di mandare in campo la formazione migliore’. Anche quest’ultimo e’ un segnale preciso: e’ davvero scattata l’ora X.
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